Luperto con “La Nuova Sardegna”

Prima Squadra - 14/10/2024

Sebastiano Luperto ha rilasciato un’intervista a “La Nuova Sardegna” in edicola oggi. Di seguito un estratto delle sue parole.

IL RITIRO E IL RISCATTO
“Ci siamo confrontati tantissimo tra di noi, ognuno ha espresso la propria opinione sulla situazione e quello che bisognava migliorare. Ci è servito per lavorare insieme di più e conoscerci meglio. Nello sport non sono cose secondarie. La mia gestione della sconfitta? Ho molto autocontrollo, cerco di analizzare le cose con calma e razionalità. Riguardo la partita, cerco di capire i miei errori, e quelli fatti dalla squadra come collettivo. Poi parlo con i compagni e il mister. Il confronto è importante”.

L’INSERIMENTO IN GRUPPO
“Una cosa che mi ha sorpreso positivamente sono stati i più “anziani” dello spogliatoio, mi hanno subito fatto sentire uno di loro. Questo mi ha consentito di integrarmi in fretta nel gruppo. Mi sembra di giocare qui da tanto tempo. Un’accoglienza così ti fa lavorare bene e ti dà la carica. Sono felice per la scelta fatta d’estate. Ho un buonissimo rapporto con tutti. Certo, è normale con qualcuno parli di più, con altri meno. Uno in particolare non c’è. Io sono una persona solare, lego con tutti. È sempre stato così”.

LA NUOVA SERIE A
“C’è stato un livellamento verso l’alto. La nuova formula della Champions e dell’Europa League costringerà le big a giocare più partite impegnative. Questo potrebbe avvantaggiare le “piccole” perché potranno prendere punti anche con le formazioni di vertice. In sintesi, secondo me la quota salvezza si alzerà. Noi guardiamo avanti con fiducia, consapevoli dei nostri mezzi”.

IL CAGLIARI DI NICOLA
“Il mister è stato importante. Ho parlato con lui prima di venire qui, mi ha spiegato tutto. Ci lega un momento bellissimo: la salvezza dello scorso campionato a Empoli all’ultimo secondo. Un’emozione particolare, un percorso duro, complicato ma alla fine abbiamo centrato il traguardo. Poi ho avuto colloqui col presidente Tommaso Giulini e il direttore sportivo Nereo Bonato. Ho capito che avevano fiducia in me. È stata la molla che mi ha spinto ad affrontare questa nuova avventura con grande entusiasmo. Mi sono sentito apprezzato dalla società. Il primo giorno ho parlato a lungo con il presidente. Mi ha spiegato dove ero arrivato e il significato di indossare la maglia rossoblù. Ho capito che qui c’è uno spiccato senso di appartenenza. Una chiacchierata che mi è servita moltissimo e aiutato a capire dove ero arrivato”.

FUORI DAL CAMPO
“Ho avuto la fortuna di girare parecchio. L’ultimo viaggio l’ho fatto in Giappone, sono rimasto affascinato dalla loro cultura. Mi piacerebbe andare in Argentina dove non sono mai stato. In tanti mi dicono che ne vale la pena. Ci sto pensando. La musica? Ascolto spesso i vinili, ne ho una bella collezione. Una canzone in particolare che mi piace sentire e risentire è: “Just the Two of Us” di Bill Withers. A scuola ho seguito lezioni di chitarra ma onestamente non mi ricordo più nulla. Se dovessi prenderla tra le mani non saprei da dove cominciare”.

TIFOSI SPECIALI
“Sono qui da poco tempo, ma ho già capito una cosa: quella sarda è una tifoseria calorosa ma non invadente. Questo per me vuol dire essere speciali. Allo stadio si fanno sentire sia in casa che in trasferta e questo per noi calciatori sono paragonabili a scosse di adrenalina”.

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