“La questione-stadio va avanti da quasi tre stagioni, e chiediamo che si possa finalmente risolvere rapidamente e definitivamente”.
Lo hanno affermato i dipendenti della Cagliari Calcio che si affiancano alle richieste dei calciatori di ritornare finalmente a disputare le partite casalinghe nella propria sede. “Abbiamo l’onore e la fortuna di poter lavorare per il Cagliari, squadra che tiene alta la bandiera di un’intera regione. Ma questa situazione getta nello sconforto e nella preoccupazione anche noi lavoratori della Società”.
“Il Cagliari non è solamente una Società di calcio. E’ un’azienda come tutte le altre, ed è formata da decine di dipendenti. Tutti rigorosamente sardi. Abbiamo timore che la vicenda possa compromettere il nostro futuro lavorativo, rischiando la perdita del posto di lavoro come sta capitando quotidianamente a tanti giovani sardi come noi.
Non sono solo i giocatori a chiedere che la situazione ritorni alla normalità. I nostri diritti sono stati ignorati, malgrado le promesse. Vogliamo solo lavorare con dignità, come tutti i colleghi del settore, e poter trascorrere più tempo con le nostre famiglie che in aeroporto”.
“Non ci sentiamo tutelati da nessuno e il desiderio è che il Cagliari ritorni a Cagliari al più presto. Non ci interessa puntare il dito e giudicare di chi siano le responsabilità.
L’importante per tutti noi è che chi ha le competenze e le possibilità per risolvere questa situazione si attivi affinché si possa arrivare ad una soluzione rapida e definitiva. Non meritiamo di fare i nomadi in giro per l’Italia, umiliati e segregati come ospiti indesiderati”.
I dipendenti della Società Cagliari Calcio s.p.a.