Il progetto Casteddu4Special protagonista oggi al Teatro Massimo di Cagliari per la quinta e conclusiva tappa dell’edizione 2024 di “Campioni di vita”, manifestazione ideata da RG in collaborazione con Intesa Sanpaolo, dedicata agli studenti delle scuole superiori di tutta Italia con l’obiettivo quello di promuovere sport e inclusione, accendendo i riflettori sui valori alla base della crescita individuale e collettiva dei più giovani. Sul palco tre grandi ambasciatori dello sport olimpico e paralimpico: Andrea Lucchetta, Oney Tapia e Oxana Corso.
Un momento di grande importanza ed emozione è stato, infatti, quello dedicato alla testimonianza di Silvio Tolu, uno dei volti e protagonisti del Casteddu4Special, progetto nato nel 2018 e fondato su principi di collaborazione, disciplina e soprattutto inclusione, che ha trovato impulso e linfa vitale nell’attenzione del Cagliari Calcio per il sociale. Il gioco come mezzo primario per l’integrazione, partecipando ad un campionato riservato ad atleti con disabilità promosso da FIGC e dalla Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale.
Casteddu4special è in continuo sviluppo dal punto di vista numerico e delle attività, in Sardegna e non solo. Per tutta la stagione i responsabili tecnici del Cagliari Calcio monitorano e supervisionano le attività sportive e tutti gli allenamenti dei team paralimpici. I tecnici Casteddu4Special partecipano a sedute di formazione tecnica, gestite e moderate dai responsabili del Settore Giovanile che ha coinvolto anche testimonial ed ex rossoblù di primissimo piano nella storia del Club.
Nel corso dell’evento si è parlato del progetto rossoblù, dando spazio anche alle immagini degli allenamenti congiunti con le giovanili rossoblù e degli incontri con staff e gruppo della prima squadra (nella foto l’allenamento congiunto dei Casteddu4Special con la squadra U17).
“Fare parte del Casteddu4Special è un’emozione enorme, uno stimolo grandissimo a migliorarsi ogni giorno – racconta Silvio Tolu – Amo lo sport e il calcio in particolare, ci gioco sin da piccolo, e mi pongo sempre tanti obiettivi insieme ai compagni con cui condivido le varie avventure dentro e fuori dal campo. Allenarsi, prepararsi, sognare, dare tutto, sono gli ingredienti primari e fondamentali per togliersi soddisfazioni. Il Cagliari Calcio ci permette di indossare una maglia prestigiosa, con una storia ultracentenaria che va rispettata e onorata: possiamo stare a contatto con tecnici e campioni di primo livello, qualcosa di meraviglioso e appagante per tutti noi”.
Due sono le parole chiave che hanno contraddistinto l’evento: Sport e Inclusione, ovvero come la competizione sportiva possa trasformarsi in un valore educativo. Un messaggio destinato principalmente alle nuove generazioni che punta al rispetto delle regole e delle caratteristiche delle altre persone, all’integrazione, all’aggregazione, alla fiducia, alla passione: una sensibilizzazione sui temi della disabilità, grazie anche alla testimonianza di sportivi che hanno riscritto in positivo la loro storia di vita. L’esperienza e il contatto con questi ambasciatori di sport e di vita hanno consentito ai ragazzi di comprendere cosa serve veramente per vincere e avere successo. Il talento da solo non sempre è sufficiente per raggiungere quelle vittorie che vanno oltre una medaglia o un trofeo: sono vere e proprie rinascite.
La mattinata ha visto il dialogo e il coinvolgimento diretto degli studenti chiamati a partecipare e mettersi in gioco in prima persona attraverso un divertente edu-quiz, domande semplici e coinvolgenti legate a contenuti di educazione finanziaria alle quali hanno potuto rispondere comodamente dal proprio smartphone tramite l’app Kahoot.
Dopo il primo momento di partecipazione dei giovani, coinvolti con maestria dalla leggenda del volley Andrea Lucchetta, l’attenzione si è rivolta verso il grande atleta paralimpico di livello mondiale: Oney Tapia, medaglia di bronzo ai Giochi Paralimpici di Tokyo nel getto del peso e nel lancio del disco per non-vedenti.
“Qualunque sia la disciplina sportiva che, per passione o per predisposizione, si sceglie di praticare – ha spiegato Andrea Lucchetta – quello che conta è riuscire a viverla sempre con leggerezza e divertimento, rispettando sé stessi e gli altri. Servono impegno, determinazione, passione, ma soprattutto il rispetto per la propria vita e per quella degli altri, il che si esplicita nella capacità di essere inclusivi nella diversità. Lo sport insegna proprio questo, ad essere persone leali e rispettose del tuo compagno di squadra così come del tuo avversario”.
“Lo sport – ha affermato Oney Tapia – mi ha sempre aiutato a sentirmi più in equilibrio, a essere più forte e autonomo in ogni sfida che mi trovo ad affrontare. Dopo l’incidente che mi ha fatto perdere la vista ho acceso una nuova luce nella mia vita e ho deciso di farlo seguendo la mia passione più grande: lo sport. Ciascuno di noi ha un talento nascosto che spesso tende a rimanere tale: la tenacia. Con la forza di volontà e con l’ottimismo si arriva ovunque anche se si incontrano ostacoli grandi e difficili da superare e non bisogna avere paura di raccontarsi con autenticità”.
“Non è mai facile raggiungere i traguardi che ci prefiggiamo – ha raccontato Oxana Corso, velocista, argento Mondiale sui 100 e 200 metri alle Paralimpiadi di Londra e detentrice del record mondiale sui 400 metri di velocità, presente nelle altre tappe del tour – tramite la mia esperienza personale posso assicurarvi che credere in sé stessi, avere un sogno, rende tutto più facile, anche il raggiungimento di vittorie insperate. Non sentitevi mai diversi: alla fine, se ci pensate, siamo diversi da chi? In realtà da nessuno di reale, solo dell’idea che ci facciamo di ciò che vorremmo essere, ed è solo colpa nostra se ci lasciamo influenzare dal pensiero di “perfezione” che ognuno di noi richiede a sé stesso. Servono coraggio e determinazione. Il resto arriva”.
“A Cagliari concludiamo un percorso che ci ha visto tappa dopo tappa al fianco di Campioni di Vita: un’esperienza che ci ha arricchiti tutti. Abbiamo potuto toccare con mano quanto lo sport inclusivo possa essere coinvolgente e fonte di motivazione. L’entusiasmo dei giovani al Teatro Massimo ci ha ripagati di questo lungo viaggio attraverso l’Italia – ha commentato Stefano Cappellari, Direttore regionale Piemonte Nord, Valle d’Aosta e Sardegna di Intesa Sanpaolo -. Il nostro Gruppo è infatti in prima linea nel sostegno alle nuove generazioni, sia attraverso la promozione dei valori sportivi universali sia attraverso iniziative di educazione economico-finanziaria, grazie in particolare all’attività del Museo del Risparmio. Il nostro obiettivo è fornire punti di riferimento utili per una cittadinanza piena e attiva. In Sardegna siamo inoltre particolarmente fieri dei risultati di Per Merito, il prestito sull’onore di Intesa Sanpaolo per finanziare gli studi e del programma Giovani&Lavoro, che hanno permesso a molte ragazze e ragazzi di realizzare un progetto formativo e lavorativo”.