“La doppietta? Sono felice per me, per la squadra. Ma spero sia soltanto l’inizio. Ci aspettano 10 finali e lotteremo al massimo per ottenere dei punti in ogni gara. A cominciare da Monza”: Eldor Shomurodov ha parlato in esclusiva a “Il Corriere dello Sport”, in edicola oggi. Primo calciatore uzbeko della storia del Cagliari, l’attaccante rossoblù ha tracciato un primo bilancio della sua esperienza nell’Isola tra emozioni e obiettivi.
UN INIZIO COMPLICATO
“Non posso dire dopo appena una partita se è tornato il vero Eldor Shomurodov. Ancora è troppo presto perché ci vorrà continuità. Mi aspettavo di giocare di più a inizio stagione, ma la colpa è stata mia perché non ero pronto, soprattutto fisicamente. Sono arrivato con pochi allenamenti, pensavo che la condizione sarebbe arrivata giocando, non è andata così. E quando le cose iniziavano ad andare meglio è arrivato anche l’infortunio”.
DRITTO AL CUORE
“Quando le cose non vanno bene devi cercare di cambiare subito mentalità e pensare positivo. Stare fuori è stata una sofferenza, mi dispiaceva non poter dare una mano alla squadra in un momento di difficoltà. Però parlavo con il Direttore e con il Mister che mi davano fiducia e mi dicevano che mi aspettavano tutti. Abbiamo un gruppo molto unito e anche i compagni mi sono sempre stati vicini. Mister Ranieri ha saputo sollevarmi il morale, ha toccato le corde giuste per stimolarmi e poi portarmi a fare il meglio”.
CAGLIARI E LA SUA GENTE
“Normale che mi manchi casa mia, i miei amici e i parenti. Ma qui si gioca un calcio di alto livello e Cagliari è una bella città, con un bel clima e gente accogliente ma non invadente. Ho capito da subito che qui si vive con un grande legame per questi colori. I tifosi sono orgogliosi di poterli difendere. Sono un ragazzo normale, che ama la famiglia e la sua passione per il calcio. Mi godo queste cose con mia moglie e i due bimbi, con qualche passeggiata al mare e il buon pesce che da noi in Uzbekistan non si mangia tanto perché preferiamo la carne di agnello”.
VERSO L’OBIETTIVO
“Nel calcio, se non combatti, non ottieni nulla. Qui devi difendere i colori di una regione intera. Un altro mio gol? L’obiettivo è essere di aiuto alla squadra perché lasci la zona bassa della classifica. Prima di tutto viene la salvezza del Cagliari”.