Zito Luvumbo a La Gazzetta dello Sport

Ultimissime - 28 Luglio 2024

Da Palanca, sua città d’origine in Angola, alla Serie A e al ruolo di protagonista del Cagliari. L’arrivo in Sardegna nel 2020, la famiglia, il recente matrimonio e una stagione alle porte dove continuare la crescita in rossoblù. Tanti i temi toccati da Zito Luvumbo nella chiacchierata con la Gazzetta dello Sport oggi in edicola.

SGUARDO AL FUTURO
“Sono contento della mia prima stagione in Serie A, 4 gol con anche lo stop per la Coppa d’Africa. Il mio obiettivo per il futuro? Superarmi, non pongo limiti e non faccio cifre, lavoro per dare il massimo. Mister Nicola mi dà consigli, ci parla in privato, mi chiede di puntare l’uomo, farmi vedere, aiutare la squadra. Ha un carattere simile a quello di Ranieri, che per me è stato un padre, mi diceva sempre di calciare in porta, perché per un attaccante il gol è determinante. Quello più bello è importante resta il 3-2 al Parma nel playoff di Serie B, una serata magica con due gol e un rigore procurato, pazzesco”.

LA FAMIGLIA
“Spero che presto mio padre possa venire allo stadio a vedermi, al mio matrimonio è stato bellissimo ritrovare tutta la famiglia, gli amici, ci siamo divertiti tanto. Con mia moglie Milena ci amiamo tanto, stiamo bene insieme, così abbiamo deciso di fare questo passo”.

VOGLIA DI MIGLIORARE
“Sono partito dal Primeiro de Agosto e lì ho capito che volevo diventare calciatore e dovevo lavorare per quello. A Cagliari mi è stato insegnato tutto a livello tattico, ho iniziato a conoscere il calcio nel suo complesso affinando la tecnica e la capacità di giocare coi compagni mettendo a disposizione le mie qualità. La velocità? È la mia arma, sono rapido coi primi passi e devo sfruttare questo per determinare in positivo a beneficio della squadra. Adesso sono più maturo, credo che ognuno di noi abbia il suo talento e le sue prerogative, poi per diventare un calciatore importante ad alto livello devi lavorare tanto”.

PASSIONI
“Mi piacciono i social, TikTok in particolare. Faccio una vita tranquilla, in tv guardo tanto calcio, la Serie A in particolare per studiare e conoscere sempre di più gli avversari, le squadre, i segreti di questo mondo. E ovviamente non mi perdo i big match europei quando ne ho la possibilità. La playstation? Solo Kourfalidis è più bravo di me (ride ndr), con Christos e gli altri ragazzi di quella Primavera, i classe 2002, è rimasto un grande rapporto ed è anche grazie a loro se ho imparato l’italiano e mi sono integrato in fretta”.

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