Conferenza stampa agli sgoccioli del ritiro valdostano del Cagliari per Mister Davide Nicola, che ha incontrato i media al termine della seduta mattutina sul prato del “Brunod” di Chatillon.
PRIMI BILANCI
“Stiamo proseguendo il nostro lavoro secondo quelli che sono i programmi, avevamo pianificato questa seconda parte di ritiro con determinati focus, tra cui quello di integrare gli ultimi arrivati (lo scorso 22 luglio, primo giorno in Valle d’Aosta) come Lapadula, Obert, Marin e poi Sherri. Cerchiamo di procedere con equilibrio, dovevamo metterli in linea con gli altri a livello di condizione, per questo non hanno giocato la prima amichevole qui col Como. Conoscevamo già i ragazzi, che poi non sono certo da scoprire, ma quando li vedi ogni giorno da vicino e puoi lavorare insieme è chiaro che capisci tante cose in più, tante soluzioni possono spuntare ed essere plasmate nell’ottica di migliorare tutti insieme e inseguire i nostri obiettivi”.
VOGLIA DI MIGLIORARE
“Qui in Valle d’Aosta abbiamo integrato ulteriormente le nostre conoscenze con dieci giorni in più di lavoro: la squadra sta progredendo a livello di conoscenze, di amalgama, di consapevolezza e di ricerca di quell’identità che vogliamo fare nostra. Si è creata una bella chimica tra le persone, tra i calciatori e lo staff, vedo nei ragazzi la stessa voglia che abbiamo io e i miei collaboratori nel costruire il nostro percorso. Non bastano venti giorni di lavoro, è un processo lungo mesi, ma è importante vedere già ora buoni segnali dal punto di vista del recepimento della proposta che portiamo avanti”.
MENTALITÀ
“È normale rischiare qualcosa con il tipo di calcio che stiamo cercando di costruire. Ho sempre detto che mi piacciono giocatori con fiducia, consapevolezza, coraggio, per questo il lavoro quotidiano è fondamentale per acquisire sempre più dimestichezza. La strada è quella del lavoro, del non risparmiarsi, ripetere esercitazioni e meccanismi al fine di oliarli, senza però essere ripetitivi. I test atletici ci hanno dato ottime risposte, l’atteggiamento idem, quindi andiamo avanti con serenità”.
CONCETTI CHIARI
“È molto importante imparare ad interpretare situazioni diverse, conoscersi reciprocamente, saper giocare con i vari compagni, c’è bisogno di tempo ma direi che la strada è tracciata e la stiamo percorrendo con convinzione. Stiamo lavorando molto sulla capacità di creare gioco in verticale, se possibile palla a terra, ma – se serve e si può – è importante riuscire a conquistare lo spazio alle spalle della difesa altrui per finalizzare, provando a farlo nel più breve tempo possibile e in modo diretto. Mi piace che la palla sia sempre in movimento, mai ferma, ricostruendo la manovra e riuscendo a riorganizzarsi una volta persa palla: la cosa fondamentale è l’equilibrio, non importa poi che uno o l’altro calciatore rientrando vadano a occupare una posizione differente in quel momento, perché il gioco posizionale ti porta anche a cambiare la tua zona in determinati momenti. Preferenze su determinate caratteristiche dei calciatori? Non parlerei di preferenze, bensì dell’importanza di essere applicati e dotati di personalità, abbiamo a centrocampo elementi con peculiarità diverse come Makoumbou che può arrivare ad inserirsi e calciare di più in porta, Deiola che ha esperienza, gamba e corsa e deve giocare con semplicità per valorizzare le sue qualità in mezzo al campo, Prati che ha intelligenza e geometria, Marin qualità e ritmo, Adopo con la sua forza. Bisogna imparare a interpretare i momenti, in alcuni casi c’è da ragionare, in altri da puntare con intensità, accelerare o rallentare. Nel calcio di oggi e in particolare nel nostro Cagliari servono calciatori che sappiano riconoscere le relazioni in campo, le situazioni, le scelte a beneficio dei compagni, quando aiutare e quando proporsi a seconda anche dell’avversario: sto vedendo molti segnali incoraggianti in tal senso”.
LE AMICHEVOLI
“Stiamo incontrando squadre che giocano a quattro in difesa, nelle amichevoli di questo periodo. Per noi è importante perché nella lotta salvezza ci sono sia squadre che difendono a quattro sia altre che giocano più spesso a tre, e lavorare adesso contro queste difese ci aiuta a saper in futuro interpretare determinati contesti tattici. Tutto è finalizzato a saper riconoscere il modo in cui vieni attaccato e puoi attaccare quel determinato avversario che fronteggi. Sto già vedendo una squadra che sa andare a infastidire, che accetta l’uno contro uno, che costringe l’avversario a giocare velocemente e quindi a rischiare l’errore, dobbiamo continuare così”.
SPIRITO DI GRUPPO
“Le nostre idee sono chiare, che siano passati venti giorni o qualche mese. Tutti i ragazzi coinvolti hanno dato risposte confortanti, con ognuno ho parlato chiaro come sempre faccio, non dico mai cose diverse in spogliatoio rispetto a ciò che dico pubblicamente. Nessuno è rimasto indietro, tutti con grande applicazione, sono davvero molto contento della mentalità, dai più esperti con grande senso di responsabilità ai più giovani con il loro potenziale e l’entusiasmo”.
I SINGOLI
Qualcuno sapeva di dover andare a continuare il suo percorso di crescita, come Kourfalidis. È andato via Radunovic, quindi andremo a intervenire con un altro portiere accanto a Scuffet e Sherri. Diverso è il discorso di Ciocci che sta lavorando per tornare al top dopo l’infortunio, quindi il suo percorso andrà valutato più avanti. Mina? Ha grande personalità, le qualità tecniche e morali del giocatore si conoscono, ci siamo sentiti telefonicamente e mi ha fatto molto piacere riscontrare il suo atteggiamento, chiaramente avrà bisogno di tempo per trovare la condizione giusta. Sono molto soddisfatto di tutti gli elementi con cui lavoro, è normale che si facciano delle valutazioni a tutto tondo per costruire al meglio la squadra. Veroli? Ha bisogno di completare la sua maturazione come ha iniziato a fare nella scorsa stagione a Catanzaro. Obert secondo me ha già quel dinamismo, quella tecnica e quella pulizia di gioco che servono per essere con noi lavorando accanto a Luperto in quella posizione difensiva. Sicuramente Adam deve crescere nell’aggressione difensiva e in alcuni meccanismi, ma ha l’umiltà e la cultura del lavoro adatte per migliorare insieme a tutti noi. Prati? Deve migliorare solo nell’interpretazione, specie nella fase di non possesso, ma parliamo di un calciatore estremamente intelligente, che conosce il calcio, che ha grandi qualità da mettere a disposizione”.