Pavoletti a “Il Cagliari in Diretta”

Ultimissime - 22/08/2024

Il capitano rossoblù Leonardo Pavoletti è stato ospite della trasmissione radiofonica “Il Cagliari in Diretta” su Radiolina, dove ha condiviso le sue riflessioni su questo inizio di stagione e sulla sua lunga esperienza con il Cagliari e nel mondo del calcio. Con la consueta passione, l’attaccante ha parlato del momento positivo della squadra e del suo percorso personale, dentro e fuori dal campo.

UN NUOVO INIZIO
“Ci stiamo allenando con il sorriso, dopo anni dove le criticità non erano mancate, in mezzo a tanti momenti belli. Personalmente sto bene, c’è voglia di fare bene e lavorare, con tanti concetti nuovi e stimoli rinnovati. Da un anno e mezzo abbiamo imboccato la strada giusta, e finalmente si vede il sereno. È bellissimo andare ogni giorno nello stesso posto da ormai otto anni e sentire che l’ambiente è sano e stimolante. Questo rende tutto più semplice, anche fare il nostro lavoro. Il gol in Coppa Italia? So che è stato assegnato a Piccoli, è giusto perché era una deviazione non volontaria, vorrà dire che il gol numero 50 col Cagliari arriverà in un altro momento, speriamo presto. Va bene così – spiega con la solita serenità – Roberto è giovane e ha delle qualità superiori al Pavoletti di qualche anno fa. È un ragazzo che va guidato e coccolato, ma ha caratteristiche eccezionali. Dobbiamo aiutarlo a esprimere tutto il suo potenziale perché è elevato, deve imparare a gestirsi nei momenti della partita, ma ha tante qualità fisiche, mentali, tecniche”.

IL NUOVO CAGLIARI
“Abbiamo perso alcuni ragazzi che hanno intrapreso altre strade, con molti avevo un legame speciale e non vederli l’8 luglio mi ha disorientato. Ma il calcio è questo, ci stiamo rinnovando, con mister Nicola c’è un’aria nuova ma nel solco della continuità con mister Ranieri, lo seguiamo e siamo contenti”.

GLI INIZI
“Un esempio posso darlo e mi viene in mente Sergio Floccari quando giocavo a Sassuolo. Era tra i più esperti e, nonostante giocasse poco, mi ha dato consigli preziosi allenandosi sempre al massimo. Era un attaccante forte, ma giocava con grandi campioni. Anche se sembra abbia fatto meno di molti altri nella sua carriera, è stato un vero riferimento per me”.

SERIE A DI ALTO LIVELLO
“La Serie A rimane un ottimo campionato. Anche se perdiamo molti fenomeni, le nostre squadre hanno dimostrato il loro valore in Europa, come l’Atalanta, la Roma e la Fiorentina nella stagione scorsa, o l’Inter in finale di Champions League due anni fa. È vero che altrove ci sono più soldi o meno pressioni, ma il nostro calcio merita rispetto perché una scuola di primo piano per tutti”.

FIDUCIA PER IL COMO
“Il Como ha una proprietà importante e ha fatto buoni acquisti, ma devono ancora adattarsi alla mentalità della Serie A, è normale. Guardiamo a noi stessi, giocheremo in casa, e anche se loro arrivano da una sconfitta con voglia di rialzarsi, noi siamo in fiducia. Questo è ciò che ci chiede il mister, e quando lavori bene durante la settimana, è molto probabile che arrivi a raccogliere i risultati nel giorno della gara ufficiale. Sono contento di sfidarli subito, ce la giochiamo alla pari nonostante la loro campagna acquisti di grido. Abbiamo un anno di esperienza in più di loro, ci stiamo allenando bene, siamo felici di andare sempre al massimo e di lavorare bene come ci chiedere il mister. Poi dopo ne raccogli i frutti. Con Pepe Reina, portiere del Como, abbiamo giocato insieme al Napoli, una delle migliori persone con cui abbia giocato. Una persona eccezionale, l’ho invitato al matrimonio ed è venuto nonostante abbiamo giocato insieme solo per sei mesi. Con Goldaniga abbiamo creato un rapporto qui, lui sembra che non abbia mai un problema, ti fa vivere bene le cose, è capitato di discuterci ma poi è subito passata, sono quei rapporti belli e lunghi, personalmente ogni tanto perdo le staffe ma sono così, e sono il primo a riconoscerlo. È sempre strano avere amici contro come quando gioco contro Perin, in un’uscita bassa gli misi il piedone (nei limiti) e lo sa che fa parte del gioco”.

RANIERI E NICOLA, DUE LEADER
“Ranieri spiegava la partita nel dettaglio e sapevi cosa sarebbe successo, Nicola lavora su di noi, cura il dettaglio, ci carica, ci fa credere di essere la squadra più forte in campo. Entrambi hanno il proprio stile, ma quello che conta è che riescono a entrare nella testa dei giocatori con le loro metodologie e carisma. E quando lo fanno, il successo è assicurato. Come calciatore è importante conoscersi con il passare della carriera, in allenamento ritrovi situazioni che puoi vivere in partita e sfruttare a tuo vantaggio. Non ero abituato a subentrare, ora so che i miei 10′-15′ sono la mia partita e devo sfruttarla, essere importante per la squadra, dando ciò che vuole il mister per gioire tutti insieme. Nicola ci dice che possiamo sbagliare, perché così arriviamo a capire e fare la cosa giusta, è importante essere consapevoli di sé stessi, vogliamo portare in campo una filosofia e nuova e stiamo lavorando per questo. Il mister sa entrare nella testa dei calciatori, penso sempre che se vuoi bene al mister raggiungi l’obiettivo, e Nicola è già dentro molti ragazzi, sa fare la battuta e sa rimproverarti nel modo giusto. Ha una sua linea, coerente e chiara, e se tutti siamo sintonizzati sono convinto che le cose andranno nel modo giusto per il Cagliari”.

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