Intervista nel ritiro di Ponte di Legno per Matteo Prati, che ha parlato del suo momento personale verso la nuova stagione sulle colonne della Gazzetta dello Sport.
Di seguito un estratto dell’intervista.
NUOVA SFIDA
“È il mio terzo anno in A con il Cagliari, mi sento pronto. Voglio ripagare la fiducia che la Società ha avuto nei miei confronti, credono in me, voglio far bene quest’anno. Belle parole da Pavoletti? Lo ringrazio, il capitano ha sempre parlato bene di me, lo vedo come un esempio da seguire. Ci dà una grande mano e stimola tutti ad allenarsi sempre al meglio, sia quando le cose vanno bene o vanno male. Lo scorso anno ho sempre cercato di allenarmi al meglio, dare il 100%, poi il Mister fa le scelte, sempre. Cerco di fare del mio meglio per farmi trovare pronto quando mi viene data l’opportunità. Di certo in U21 (di cui è capitano, ndr) ho avuto molto più spazio negli ultimi mesi, mi aiutava a mettere minutaggio per il Club”.
LA STORIA A CAGLIARI
“Quando sono arrivato a Cagliari ero indietro di condizione, Ranieri mi ha aspettato e ha scelto il momento giusto per farmi entrare, ho fatto un buon filotto di gare. Mi ha sempre dato la possibilità di scendere in campo, gli sono grato. Per fortuna sono riuscito a fare quel gol contro il Sassuolo, una grande emozione, il gol salvezza davanti a tutti quei tifosi. Mister Ranieri mi diceva che potevo fare entrambe le fasi e giocare sia a 2 che a 3, mi chiedeva tanto e mi dava tanti consigli, mi diceva di dare tutto in allenamento, poi in partita me lo sarei ritrovato. Il Mister sapeva sfruttare le qualità della rosa in ogni istante, ti diceva in allenamento cosa fare in gara, in partita eri già pronto per affrontare le situazioni. Leggeva molto prima la gara, gli stessi cambi: quando uno di noi entrava faceva gol. Mediana a tre o a due? Mi piacciono entrambi i moduli anche se preferisco a tre”.
GRANDE RESPONSABILITÀ
“So per certo che il Presidente ha fiducia e crede tanto in me. Lo ringrazio e non vedo l’ora di ripagare la fiducia che ha riposto in me in questi anni. È sempre stato il punto di riferimento. Non ho mai chiesto di andare via per giocare di più”.
LA NAZIONALE U20
“Un peccato davvero. In U20 avevamo perso la finale dei Mondiali in Uruguay, avevamo sempre il CT Nunziata. Lascia l’amaro in bocca. Eravamo quasi gli stessi ragazzi del Mondiale. Abbiamo fatto un bel percorso nel girone, sapendo che eravamo una squadra forte, con qualità, con calciatori tecnici davanti. Perdere così fa male. In 11 contro 11 eravamo convinti di passare il turno. Eravamo un gruppo molto unito, che giocava da tanto insieme, affiatato. Con Nunziata si è subito instaurato un buon rapporto. L’anno in cui sono arrivato a Cagliari mi aveva convocato con l’U20. Mi ha sempre dato tanta fiducia, lo ringrazio. Ha qualità umane e professionali. Ranieri e Nunziata mi hanno aiutato tanto, sicuramente. Il calcio negli ultimi anni è diventato sempre più fisico, a livello di contrasti può influire. Però bisogna sempre farsi trovare pronti. Magari anziché far due tocchi e farti venire a pressare, ti devi liberare più in fretta della palla. In ogni caso lavoro in palestra e da quando sono arrivato a Cagliari stiamo lavorando per cercare di strutturarmi al meglio”.
RICORDO INDELEBILE
“Il gol salvezza a Reggio Emilia nel 2024 è qualcosa di bellissimo. C’era la mia famiglia a vedermi. Sono entrato al 67’: quando il Mister mi ha chiamato, mi ha detto di entrare e fare quello che sapevo. Ero fuori area, ho visto la palla arrivare e ho pensato “la devo buttare dentro”. Per 2/3 minuti non ho più capito nulla: un po’ perché Mina mi stringeva forte e non riuscivo a respirare, un po’ perché avevo urlato troppo davanti ai tifosi, che vedevo contentissimi, mi si riempiva il cuore. Il Mister si è pure arrabbiato perché abbiamo perso ad esultare”.
LA MIA CAGLIARI
“Abito in centro, zona Bastione. Mi piace muovermi a piedi, fare passeggiate, anche al mare quando vengono i miei parenti. Ho una fidanzata, anche lei di Ravenna. Studia ingegneria biomeccanica, si chiama Elena, anche lei ha 23 anni. Riesce a coniugare studio e sport, fa la pallavolista. Ho un fratello del 2011, quando riesce a venire a Cagliari è super contento. I miei sono due impiegati, anche loro cercano di venire a Cagliari, per starmi vicino. Mia madre è molto brava in cucina, sono fortunato. Mi fa la piada anche a Cagliari. Sono venuti anche i miei nonni, l’ultima volta a Natale ha portato da Ravenna le sue tagliatelle e i cappelletti. Non è avanzato nulla.
LA STAGIONE
“Sicuramente la salvezza è l’obiettivo, però noi vogliamo cercare di salvarci il prima possibile, vogliamo far gioire i nostri tifosi, renderli orgogliosi per l’idea di gioco che abbiamo. Sicuramente si vede subito che sia il Mister e lo staff hanno le idee molto chiare, sono molto preparati. Una cosa che mi ha sorpreso molto del Mister è che si sofferma molto nel curare i dettagli, cerca sempre di dare tanti consigli ad ogni calciatore, è una bella cosa. Ti fa capire cosa devi fare in campo, come ti devi preparare per la situazione che arriverà. È molto preparato. L’idea di gioco che ha lui è bella, proveremo a sfruttarla e dovremmo seguirla. Siamo tutti d’accordo, se seguiremo il Mister ci porterà ai risultati. In fase difensiva serve molta aggressione, però abbiamo anche tanti principi in fase di possesso. Dovremmo fare del nostro meglio per arrivare al nostro obiettivo”.