È stata una vigilia di campionato diversa quella che, tra calcio e musica, si è e celebrata sabato pomeriggio a Genova al centro commerciale “Fiumara” dove il locale Doppio Malto e il Cagliari Calcio hanno organizzato un terzo tempo anticipato dedicato ai tifosi di Cagliari e Genoa tra risate, aneddoti, tanto buonumore e più in generale un momento di genuina aggregazione sociale.
L’evento ha visto la partecipazione speciale dell’ex attaccante David Suazo, doppio ex di giornata che ha vestito le maglie del Cagliari dal 1999 al 2007 (uomo simbolo con 95 reti totali indossando anche la fascia di capitano) e del Genoa nella stagione 2009/2010. Intervistato per l’occasione dai ragazzi di “Che Fatica la vita da Bomber” in un live podcast impreziosito anche dalle incursioni del duo musicale genovese “Questo e Quello” – che hanno eseguito brani propri e brani del repertorio di Fabrizio De André per ripercorrere quel filo rosso che lega la Sardegna a Genova – Suazo ha tenuto banco davanti alla platea rispondendo alle domande con ricordi, battute e lo svelamento di curiosi retroscena.
Nella delegazione del Cagliari Calcio anche Nicola Riva, che ha assistito al talk e si è intrattenuto, insieme a Suazo, con molti tifosi delle due squadre accorsi per condividere la passione per il calcio in vista della sfida del “Luigi Ferraris”, in programma domenica alle 12.30.
Il grande bomber honduregno ha ripercorso le tappe di una carriera che l’ha visto primeggiare nelle classifiche cannonieri della Serie A all’inizio del nuovo millennio.
“Fa sempre piacere incontrare i tifosi in giro per l’Italia, a maggior ragione in occasioni simili come questa dove ci sono tifosi e appassionati di varie fedi calcistiche. Sono arrivato in Sardegna e in Italia giovanissimo”, ha detto Suazo nel corso della serata ripercorrendo la sua storia di calciatore in Italia. “Nel 1999 era tutto diverso, sbarcavo in un mondo nuovo, dall’alimentazione alle abitudini, ho imparato tanto in Serie B e poi nella massima serie, fino a indossare la fascia di capitano e segnare un bel po’ di gol col Cagliari, e poi tutti gli altri club in Italia e all’estero dove ho avuto la fortuna di giocare. Ogni tanto riguardo i miei video e dico: sì, è stato bello”.
Tante le difese scardinate, tanti i compagni che hanno segnato la crescita di un giocatore giunto giovanissimo in Italia quando la Serie A esprimeva il massimo potenziale di talenti nel mondo.
“Gli anni d’oro di Cagliari sicuramente sono stati entusiasmanti, ci siamo divertiti tanto: io, Esposito, Langella e Zola, che era un maestro e fuoriclasse, sempre pronto ad aiutare e mettersi a disposizione, un esempio pazzesco. Il 10 che vorrei sempre alle spalle? Un fratellino che non c’è più, Andrea Capone”.
“Ho giocato con tanti altri campioni, a Cagliari e non solo, sono felice di avere dato qualcosa al mondo del calcio”, ha proseguito l’honduregno. “Per ora ho smesso di allenare, sto occupandomi di monitorare e ricercare talenti honduregni qui in Europa e non solo, noi che abbiamo questo punto di vista privilegiato nel vecchio continente proviamo a dare una mano”.
Inevitabile, infine, un commento sull’attualità a poche ore dal match.
“Sarà una bella partita, interessante e difficile da prevedere”, ha concluso Suazo. Il Cagliari sta facendo bene, magari non ha ottenuto tutti i punti che meritava ma sicuramente ha fatto vedere belle cose. Il Genoa ha cambiato allenatore e allora in questi casi è tutto nuovo e da scoprire, ha il fattore campo, è uno scontro diretto, staremo a vedere e sarà un piacere godermela a Marassi”.
Al termine della chiacchierata, per Suazo è arrivato il momento delle foto e degli autografi di rito e, a seguire, per tutti un boccale di birra offerto da Doppio Malto per brindare insieme nel segno dei valori più autentici dello sport e della passione calcistica.