Il direttore sportivo del Cagliari Calcio, Guido Angelozzi, è intervenuto nella sala stampa dell’Unipol Domus per incontrare i media dopo la chiusura del calciomercato estivo. È stata l’occasione per un punto generale sulle operazioni concluse e sul progetto tecnico che prosegue dopo le prime due giornate di campionato e la prima sosta stagionale. Accanto a lui il direttore generale Stefano Melis (leggi qui).
INIZIO DI STAGIONE E PERCORSO
“Siamo soddisfatti di questo inizio di campionato. Abbiamo affrontato due big e mi è piaciuto come abbiamo giocato. Con la Fiorentina siamo scesi in campo a pochi giorni dalla cessione del nostro miglior attaccante e abbiamo comunque disputato una grande gara. A Napoli, contro i campioni d’Italia, abbiamo fatto una prestazione importante e abbiamo perso solo all’ultimo secondo. In Serie A ci sono tante partite che non finiscono al 90′: l’importante è avere la voglia e l’organizzazione che abbiamo dimostrato. Sono tranquillo e sereno sul nostro percorso, che vogliamo portare avanti in base alle nostre potenzialità”.
CESSIONI
“Piccoli e Zortea sono stati venduti solo di fronte a offerte irrinunciabili. Con Piccoli, ad esempio, la Fiorentina ha accelerato all’ultimo momento: la trattativa era già avviata da tempo e anche altre squadre, italiane e straniere, si erano interessate. Noi abbiamo chiesto una cifra molto alta, forse nemmeno il presidente si aspettava che arrivassero a quei livelli”.
IDEA BELOTTI
“Dopo la cessione di Piccoli abbiamo valutato diverse alternative. Avevamo sul tavolo anche altri nomi, ma con Andrea è nato subito un dialogo positivo: ha chiamato l’allenatore per manifestare la sua volontà di venire qui. Ha solo 31 anni, ha fatto la storia del calcio italiano ed è un colpo importante per noi. È un grande lavoratore, a Como ha sempre lavorato duramente, e ha voluto fortemente venire a Cagliari. In attacco abbiamo diversi giovani: serviva un profilo di esperienza e lui incarna perfettamente questa esigenza. Siamo convinti che ci darà soddisfazioni”.
GLI ULTIMI ACQUISTI
“Dopo le cessioni eccellenti abbiamo attivato il piano B, anche su indicazione di mister Pisacane, portando a termine quattro acquisti importanti. Ringrazio tutta l’area scouting che ha lavorato come sempre in modo alacre sul mercato. Rodriguez, ad esempio, era monitorato già da anni: è un investimento importante. Abbiamo scelto due profili in difesa, uno di esperienza come Zé Pedro e uno di prospettiva enorme come Rodriguez. Inoltre, non dimentichiamo Palestra che è sì arrivato con la formula del prestito secco ma ci darà un grande contributo tecnico perché può giocare sia a destra che a sinistra. All’inizio il presidente era titubante perché il Cagliari non è incline a questo tipo di operazioni, ma l’ho convinto: l’allenatore lo apprezza e infatti è stato subito impiegato”.
I SINGOLI
“Rodriguez mi piace tantissimo: è un 2005 duttile, di prospettiva, lo volevano altre realtà importantissime di livello internazionale ma la tradizione degli uruguaiani a Cagliari lo ha spinto a scegliere noi. Folorunsho porta qualità ed esperienza, siamo stati bravi a portarlo qui. Caprile ha ricevuto richieste, ma la società ha fatto muro: è un punto fermo per noi”.
IL CENTROCAMPO E I GIOVANI
“A centrocampo siamo coperti. Cavuoti era molto richiesto in Serie B, insieme a Liteta, che è un 2006 di ottimo avvenire, completa il reparto. Entrambi sono forti e il primo a crederci è mister Pisacane. Rog, invece, è destinato a cambiare maglia. Non abbiamo preso altri giovani proprio per non togliere spazio ai nostri ragazzi: crediamo molto nel nostro settore giovanile e dobbiamo proseguire su questa strada.
Io ho sempre lavorato con i giovani, la cosiddetta linea verde. È il mio modo di lavorare e non cambierò: non mi interessa fare una squadra di soli esperti. Due anni fa, con il Frosinone, sono retrocesso all’ultimo minuto con la squadra più giovane d’Europa, ma rifarei quella scelta”.
L’EVOLUZIONE DEL RUOLO DI DIRETTORE SPORTIVO
“Il ruolo del direttore sportivo è cambiato molto da quando ho iniziato. Oggi c’è la tecnologia, molti più dati ma io resto fedele ai miei strumenti tradizionali. Continuo a fidarmi dell’istinto: parlo tanto con i giocatori, li guardo negli occhi e valuto molto anche l’aspetto umano e caratteriale”.
PRIMO BILANCIO
“Quando ho accettato di venire a Cagliari l’ho fatto sia per la città che per la società: non ho avuto il minimo dubbio. Ho trovato subito organizzazione e le basi per lavorare bene. Siamo partiti con entusiasmo, siamo soddisfatti anche se si può sempre fare meglio. Un esempio è Esposito: lo scorso anno lo volevano tutti, ma con la sua volontà e quella del procuratore siamo riusciti a portarlo qui”.