SALA STAMPA | Le parole di Giulini e Fiori

Dopo la partita tra Cagliari e Roma, davanti ai media intervengono anche il presidente rossoblù Tommaso Giulini e il socio Maurizio Fiori, che in settimana – come annunciato dal numero uno del Club – verrà nominato vicepresidente.

—TOMMASO GIULINI—

SULLA SQUADRA
“Non ci dobbiamo accontentare, questa maglia merita di più. Siamo contenti, ma non ci dobbiamo esaltare dopo una sola vittoria. Anche a Napoli abbiamo messo dentro tanto come oggi e dobbiamo continuare a farlo. Saremo in tantissimi nel girone di ritorno a voler venir fuori dalle ultime tre posizioni, quest’anno non vedo squadre che molleranno in anticipo o che possano considerarsi già spacciate. Vorrei che la squadra lavorasse già a partire da domani per continuare su questa strada. Bisogna lavorare ancora di più per centrare l’obiettivo, abbiamo una squadra e un allenatore giovani, con tanti ragazzi che arrivano dal vivaio. Non è semplice, ma non dobbiamo mai accontentarci. Con più cattiveria avremmo potuto raccogliere di più. Non voglio abbattere la felicità dello spogliatoio, ma la società si aspetta di più e quindi da domani si lavora”.

IL CAMMINO
“In questi due mesi senza vittorie ho visto comunque cose buone, credo anche un Cagliari diverso rispetto alle scorse stagioni. A volte abbiamo proposto gioco in un certo modo e altre volte no, ma abbiamo comunque sempre costruito qualcosa. Ho visto un gruppo che è andato sempre dietro al suo allenatore, forse in alcuni frangenti sono mancati un po’ di sangue agli occhi e determinazione. Ora speriamo di continuare così con questo spirito. Ci servono cattiveria e coraggio, come ha dimostrato Rodriguez alla prima in Serie A. Tutti dobbiamo averla dentro, sempre”.

LA DEDICA
“Dedico la vittoria a Mattia Felici, mi spiace molto. Tornando da Napoli aveva un po’ di dolore ma nessuno si aspettava fosse così grave. E poi la dedica alla Curva, non è scontato che una squadra che non vince da oltre due mesi venga applaudita e sostenuta dalla sua gente, in Tribuna attorno a me qualcuno già mugugnava dopo i primi errori, invece lì non succede e quindi questo successo è anche per loro. Battere la Roma è una spinta di fiducia importantissima, ma dobbiamo perseverare e questo spirito andrà mostrato anche nelle prossime due gare”.

IL FUTURO
“Dopo 12 anni di calcio, in cui si vive alla giornata, faccio fatica a immaginarmi dove sarò tra dieci anni. Dal primo giorno dico che vorrei fare sempre qualcosa in più e lo confermo. Però a Napoli e oggi con la Roma ho visto la giusta testa per fare bene, salvarsi e ambire a qualcosa di meglio. Anche perché uno stadio se sei in Serie B non lo fai, o lo fai con più difficoltà. Dobbiamo lavorare per tirarci fuori dalle sabbie mobili”.

GLI INVESTITORI
“Come ho vissuto questa transizione? Bene, perché ho trovato un appassionato del Cagliari oltre che un investitore e imprenditore serio come Maurizio. Lui può spiegare a chi subentrerà quanto conta rappresentare questa terra. Abbiamo avuto un dialogo abbastanza lungo ma senza mai avere un dubbio sul fatto che loro fossero gli investitori giusti. Quello che sto vivendo meno bene è la fatica che stiamo facendo anche quest’anno in campionato. Dobbiamo sempre mettere in campo l’atteggiamento di oggi e di Napoli per trovare la salvezza il prima possibile, perché mi sembra una Serie A molto complessa. Negli ultimi anni abbiamo sempre alzato il livello e non voglio che la piazza e la squadra si accontentino di questa vittoria sulla Roma. Dobbiamo alzare il livello. Abbiamo dei giocatori del settore giovanile e un tecnico giovane, ma questa squadra ha dimostrato di poter fare molto bene. I giocatori possono dare anche di più, possiamo ambire anche a obiettivi migliori. Questa squadra deve vincere più partite possibile per non essere solo da media salvezza”.

—MAURIZIO FIORI—

“È bellissimo essere qua. Ci tenevamo a portare un gruppo di grandi investitori che rispettassero la tradizione di questo Club. Ci sono due gruppi principali, che arrivano uno dal mondo dei costruttori e uno dal mondo della tecnologia e dello sport. Sono tutti super appassionati di calcio e con un legame diretto o indiretto con la Sardegna, che tanti di loro conoscono da tempo. La nostra trattativa è stata un po’ anacronistica e inusuale perché non abbiamo coinvolto nessuna persona esterna alla mia persona e a quella di Tommaso, se non i rispettivi team di lavoro. E su questa sinergia da soci minoritari proseguiremo: siamo qui per supportare il club dentro e fuori dal campo,sSul campo vogliamo avere ambizioni interessanti e fuori dal campo vogliamo creare una società che parli a un mondo del calcio moderno e internazionale. Pensiamo di avere grandi competenze soprattutto sul futuro stadio, ma lo spirito è e sarà sempre quello del testa bassa e pedalare”.

IDOLI
“Gianfranco Zola è il mio idolo nella storia del Cagliari, sono andato a Londra nello stesso periodo in cui lui è andato al Chelsea, poi da ragazzo mi piaceva tantissimo Gigi Piras, il secondo marcatore della nostra storia”.

IL MONDO DEL CALCIO
“Da due-tre anni con la mia società stavamo studiando il mondo dello sport, il calcio italiano e europeo. Con Tommaso Giulini abbiamo un amico in comune e da lì è nata questa collaborazione. Chiaro che poi da tifoso per me è un sogno essere qui, ma in primis la ragione è da ricercare nel fatto che il Cagliari è una società ben gestita e – dopo un’analisi a livello internazionale – abbiamo pensato fosse giusto investire in Serie A e in questa piazza. Siamo fiduciosi su quello che può essere il futuro del Cagliari in Italia, è chiaro che lo stadio può trasformare ambizioni e progetti. Per noi il nuovo impianto è una cosa fondamentale ed è uno dei percorsi principali che intraprenderemo”.