Ospite negli studi di Videolina, all’interno della trasmissione “Videolina Sport”, Simone Aresti ha spaziato tra il suo passato – rossoblù e non solo – e il suo presente, con la nuova avventura da preparatore dei portieri dell’Under 18 del Cagliari a pochi mesi dalla chiusura della carriera di calciatore professionista.
UNA NUOVA VITA
“Sto vivendo una nuova avventura – racconta – molto stimolante e gratificante. È successo tutto molto in fretta, tra lo stop all’attività di calciatore e l’inizio di quella da preparatore dei portieri. È stato particolare cominciare ad allenare, però mi sono trovato subito a mio agio e i ragazzi mi seguono. Se sei credibile ti ascoltano e riescono a crescere più velocemente, io cerco di portare la mia esperienza ad alto livello, il mio vissuto da giovane nel vivaio del Cagliari e poi in giro per l’Italia nelle varie categorie. Non è stato facile subito dopo il ritiro, inizialmente mi sarebbe piaciuto continuare a giocare, non ho avuto però grosse opportunità che valesse la pena accettare, il Cagliari Calcio mi ha dato questa nuova sfida e l’ho colta”.
IL PERCORSO
“Il 23 maggio 2024, contro la Fiorentina nell’ultima giornata di Serie A 2023/2024, non mi aspettavo che sarebbe stata l’ultima partita, ma tornare in campo in Serie A, dopo 17 anni dalla prima volta, è stato emozionante. In carriera penso di aver meritato ciò che ho avuto, mi sono conquistato tutte le categorie, le ho vinte, mi sono conquistato la Serie A con il Cagliari. Non giocavo perché gli altri erano più bravi di me, ma ero orgoglioso di essere al Cagliari”.
LEGAME INDISSOLUBILE
“Con Marco (Mancosu, allenatore dell’Under 18 ndr) abbiamo esordito in Serie A in Ascoli-Cagliari del 2007 da giovanissimi, abbiamo chiuso la carriera insieme il 23 maggio 2024. Ci siamo ritrovati in uno staff delle giovanili del Cagliari, siamo legati a doppio filo da molti anni. La mia carriera? Se ho fatto un certo tipo di percorso significa che questo era il mio livello ed era quello che meritavo. Ho sempre lavorato giorno dopo giorno, giocandomi le mie carte contro chiunque, se poi qualcuno giocava anziché io era perché più forte. Indossare la maglia del Cagliari ha rappresentato qualcosa di speciale per me, sin dal primo giorno nelle giovanili fino alla chiusura della mia carriera, ho sentito una emozione forte in ogni momento”.
VENEZIA-CAGLIARI
“Giocavamo in contemporanea con l’Under 18 (sconfitta 2-3 in casa dalla Roma ndr), quindi ho visto soltanto gli ultimi dieci minuti, con un Cagliari all’arrembaggio. Il risultato penalizza purtroppo il Cagliari, Stankovic ha fatto delle grandi parate, a cominciare da quella di testa che ha potuto fare grazie ad un ottimo piazzamento. Sui gol subiti Alen (Sherri, ndr) poteva poco, il raddoppio è fortunoso, c’è poco da dire. Zappa? Un grandissimo protagonista di questa stagione, ha fatto lo step ulteriore e può ambire ad un salto di qualità in più, si merita quello che sta ottenendo col lavoro e la dedizione che gli sono proprie. In questi momenti bisogna stare tranquilli e lavorare, consapevoli di quello che si sta facendo e che tutto è in discussione, nulla è deciso e la classifica parla chiaro. Bisogna rimanere uniti come sempre e guardare avanti con fiducia e consapevolezza delle proprie capacità e del proprio lavoro”.