Fedele Usai a “Il Cagliari in diretta”

Ultimissime - 29/05/2025

Il vicepresidente del Cagliari Calcio Fedele Usai è stato ospite in collegamento della trasmissione “Il Cagliari in Diretta”, giunta all’ultima puntata stagionale e che nel corso dell’annata ha visto come di consueto tanti ospiti rossoblù protagonisti “on air”. 

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OBIETTIVO RAGGIUNTO
«Non era facile, diciamolo chiaramente: sostituire un mostro sacro come Claudio Ranieri era una sfida enorme. Ma abbiamo centrato gli obiettivi che ci eravamo prefissati. Abbiamo ringiovanito la rosa, portato su qualche giovane interessante, e soprattutto non siamo mai stati davvero sotto la linea di galleggiamento. È vero, ci siamo salvati alla penultima, ma non si è mai sofferto davvero e come accaduto in passato. C’è sempre stata lucidità da parte di tutti, anche nei momenti complicati.»

L’INCONTRO CON MISTER NICOLA
«Martedì prossimo incontreremo il Mister. La nostra idea è chiara: valorizzare determinati asset societari che oggi abbiamo in organico, quei giovani che magari non sono ancora stati messi del tutto in luce. Ne parleremo con Mister Nicola, che è una persona perbene e che stimiamo. Vedremo se entrambe le parti sentiranno di voler proseguire insieme. Percentuali? Non ne do, non sarebbe corretto e magari direi bugie, cosa non voglio né vogliamo mai fare. Il campionato è finito praticamente ieri, ci siamo presi qualche giorno per ricaricare le pile un po’ tutti: dallo stesso Mister al Presidente e il Direttore. È stata una stagione molto dura. Non mi piace la parola ‘chiarimento’ per definire il prossimo incontro con il Mister, non si tratta di questo. Parliamo di strategia a 360 gradi, altrimenti senza quella si rischia di fare errori, in ogni ambito.»

IL RAPPORTO CON IL PRESIDENTE
«Ci siamo conosciuti anni fa a Milano, c’è stima vera. Lo considero un amico. Siamo sempre sotto la lente della critica, e nel calcio è normale. Il presidente lo è ovviamente molto. Io faccio il vicepresidente per passione, per amicizia verso Tommaso e la sua famiglia, per rispetto verso mio padre e mio nonno che erano grandi tifosi, per la loro storia. Il Cagliari, il Presidente e sua moglie Ilaria Nardi dedicano tanto tempo non solo alla squadra e alla Società ma anche a tanti progetti sociali nel territorio e rivolti alla comunità locale, le persone più bisognose: è giusto che una parte importante delle loro risorse sia destinata a questo aspetto.»

PASSIONE E SOFFERENZA
«Soffro tantissimo durante le partite. Per questo vado spesso in Curva Nord, lì scarico la tensione, cosa che non riesco a fare pienamente in Tribuna. Cerco di essere onesto nel valutare le cose: i tifosi hanno il diritto di sognare, ed è giusto che chiedano sempre qualcosa in più. Anche io da tifoso avrei voluto essere un po’ più in alto, ma bisogna essere realisti. È stata una stagione piena di incognite, non era semplice salvarsi ancora e in un determinato modo come abbiamo fatto.»

VALUTAZIONI SUL PROGETTO IN OTTICA FUTURA
«Non sono un tecnico e non rispondo a domande specifiche su questo o quel calciatore, o sul fatto se la rosa dell’ultima stagione fosse più o meno forte della precedente. Sicuramente l’organico era più giovane, con talenti importanti. Ma alla fine parla il campo. Quello è il giudice vero. Il punto cruciale è il piano di crescita: il calcio è cambiato. Le proprietà straniere, la globalizzazione… è sempre più difficile restare in alto. Per noi è fondamentale costruire, rafforzare l’identità sarda del club sotto tutti i punti di vista. Settore giovanile, scouting, senso di appartenenza. Partiremo come sempre da lì. Pensiamo al rinnovo di Deiola, insieme agli altri prolungamenti di questi mesi (Zappa, Obert, Mina): Alessandro è cuore rossoblù vero. È stato spesso criticato, a volte anche in modo feroce. Mi dispiace, perché rappresenta il DNA del Cagliari. Non è strano che nelle partite chiave abbia detto la sua da protagonista, è il suo destino. In altri contesti sarebbe idolatrato molto di più. Etica e sacrificio lo definiscono. Abbiamo un bilancio sano, un settore giovanile ammirato e forse anche invidiato, un centro sportivo di livello assoluto, quella è la nostra strada, il Cagliari ha sempre avuto quel tipo di prerogativa, non prende calciatori avanti con l’età o già fatti, o comunque non rappresentano la sua essenza di progetto, da sempre. Caprile, Adopo e Piccoli? Ci piacerebbe tenerli tutti, economicamente non sarà semplice e sarebbe uno sforzo significativo, insieme al pagamento dovuto per il riscatto di Gaetano. Faremo il massimo su questi fronti, Gianluca è un ragazzo che ha avuto meno spazio e inciso meno di quanto ci aspettassimo un po’ tutti: capiremo insieme, anche col Mister, i motivi. Dobbiamo valutare bene insieme ciò che è stato fatto, se potesse essere fatto in modo diverso, non per forza meglio o peggio, a cominciare dalla gestione di alcuni ragazzi giovani che per noi sono il futuro e il presente, il cuore della nostra filosofia di calcio e di lavoro.»

RISPETTO PER CAPRILE E GAETANO
«Le scritte con insulti per Caprile e Gaetano (comparse fuori dall’Unipol Domus poco prima di Napoli-Cagliari e prontamente rimosse) le ho trovate vergognose. Elia sembrava Robocop da quanto era incerottato contro il Venezia, aveva lavorato duramente per arrivare pronto a quella sfida; Gianluca aveva l’accordo con noi da molto tempo sul fatto che un secondo dopo la salvezza matematica sarebbe andato a operarsi per la pulizia al ginocchio infortunato. Serve rispetto.»

IL NUOVO STADIO
«Lo stadio è il tassello che manca. Ma oggi possiamo guardare a quello step con ottimismo, cosa che non potevamo fare fino a qualche tempo fa. Sarà la casa del Cagliari e sarà un qualcosa di decisivo per la crescita del Club a tutto tondo.»

ROSSOBLÙ NELLA MODA
«Il più fashion? Nicolas Viola», risponde sulle curiosità inerenti il mondo cui appartiene Fedele Usai, ovvero la moda in quanto Direttore Generale di tutto il brand Dolce & Gabbana. Ha stile, inutile girarci intorno. Un volto ideale per una campagna? Ce ne sarebbero tanti, da Makoumbou a molti altri e non vorrei scontentare nessuno (ride, ndr), ma è sempre difficile con gli sportivi perché in tal senso rappresentano una categoria molto particolare.»

SGUARDO AL PASSATO
«Il momento più duro? Venezia a maggio 2022, la retrocessione in Serie B. Fu devastante. Il ritorno a casa, quella notte, lo sconforto. Ma se mi chiedete un giocatore che ha segnato la mia vicepresidenza, non ho dubbi: Pavoletti. Quello che ha fatto a Bari e in altre partite al cardiopalma non si dimentica, è uno dei nostri simboli.»

SALUTO AI TIFOSI
«I tifosi hanno il diritto di sognare. E il Cagliari, il calcio deve essere il luogo dove i sogni iniziano a prendere forma. Ci vediamo in Curva Nord.»

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