L’esterno rossoblù Mattia Felici è stato ospite della trasmissione “Videolina Sport”. Questo un estratto delle sue parole:
VOGLIA DI CRESCERE
“Il mio ruolo preferito è l’esterno d’attacco, ma già dallo scorso anno alla Feralpisalò ho iniziato a imparare a fare anche la fase difensiva, giocando da quinto. Il Mister mi chiede di restare sempre sul pezzo, continuare ad allenarmi come sto facendo, il mio momento arriverà: mi sta provando in più posizioni, anche da mezz’ala. Il passaggio della B alla A non è semplice, serve un periodo di ambientamento: in serie A, oltre ad un maggiore tasso tecnico, c’è davvero tanta intensità, anche negli allenamenti. Sto lavorando bene, quando mi verrà data l’opportunità cercherò di farmi trovare pronto. Non vedo l’ora”.
IL ROSSOBLÙ NEL DESTINO
“Quando è arrivata la chiamata del Cagliari ho sentito i miei compagni alla Feralpisalò: Ceppitelli, Sau, Kourfalidis. A tutti ho chiesto consigli, mi hanno assicurato che a Cagliari si viveva benissimo. Avevano ragione. La Sardegna e Cagliari erano nel mio destino: il papà della mia ragazza, Sara Lai, era di origini sarde. Tifosissimo del Cagliari, da Goni si era trasferito a Roma. La prima volta che l’ho conosciuto mi ha fatto vedere la sua stanza nella capitale: era piena di maglie, sciarpe del Cagliari. Sara era proprio convinta che un giorno avrei giocato qui: quando ho saputo dell’interessamento del Cagliari, non ci credevo. Sono andato a parlare con il presidente e il direttore della Feralpisalò, c’erano altre squadre interessate a me, ma non importava: volevo solo Cagliari”.
IMPARARE DAGLI ERRORI
“Sapevamo che l’Udinese era una squadra forte. Come ha detto il Mister sarebbe stato bello giocare tutta la gara 11 contro 11. Purtroppo dopo mezz’ora siamo rimasti in 10 e, prima della fine del primo tempo, abbiamo subito anche il gol. La partita si è complicata notevolmente, ma siamo stati bravi a tenerla viva. Il gol del loro raddoppio ha chiuso i giochi, peccato. Makoumbou era dispiaciutissimo, lo abbiamo incoraggiato, tutti possono commettere degli errori. Ci ha chiesto scusa: pagherà una cena a tutta la squadra, sarà un’occasione per restare tutti insieme”.
UN GRUPPO UNITO
“Il ritiro dopo la sconfitta contro l’Empoli ci ha aiutato: ci siamo confrontati per capire cosa non andasse, in cosa potevamo migliorare. Sono arrivate così le prestazioni, i gol e i punti. Siamo davvero un bel gruppo, unito, tra gli altri ho legato maggiormente con Prati, Obert, Makoumbou, Zappa, Augello, ma vado davvero d’accordo con tutti. Ho trovato persone fantastiche, penso anche ai compagni di maggiore esperienza come Pavoletti, Deiola, Viola, Lapadula, Palomino, anche lui è un vero leader. Ci tengono sempre sul pezzo”.
LA SPINTA DEI TIFOSI
“Abbiamo pochi giorni a disposizione per preparare la prossima gara, ma il calendario ci offre subito una possibilità di riscatto. Stiamo lavorando forte per affrontare al meglio il Bologna, un’ottima squadra. In questo turno hanno riposato, dato che la loro partita è stata rinviata. Dovremo essere ancora più bravi per fare nostra la gara. Giocheremo in casa, saremo spinti dal nostro pubblico, che anche contro il Torino ci ha sostenuto sino alla fine: è davvero il dodicesimo uomo in campo, attaccano e difendono con noi”.