Un accordo di lungo periodo, fondamentale per il presente e ancor più significativo per il futuro. Si parla di stadi del Cagliari Calcio, con la “Unipol Domus” che nel presente inizia quest’oggi ufficialmente la sua storia e guardando al futuro l’ambiziosa opera in fase di progettazione, che si avvarrà del prezioso supporto del Gruppo Unipol, leader in Italia e in Europa nel settore assicurativo e finanziario. A illustrare i termini della partnership nell’incontro con i media è il Presidente Tommaso Giulini, insieme al Group CEO di Unipol Gruppo S.p.A Carlo Cimbri.
UN PARTNER DI PRIMO PIANO
“Il Gruppo Unipol è una realtà di primissimo livello. Il dottor Cimbri, che ringrazio insieme a tutti i suoi collaboratori che hanno lavorato in questi mesi, è uno dei massimi esponenti della piazza finanziaria italiana, per me essere oggi al suo fianco è un privilegio. Abbiamo accanto un partner di altissimo profilo in un momento particolare per tutti, siamo felici di affrontare con il Gruppo Unipol questa fase della nostra storia dove stiamo lavorando per costruire il nuovo stadio. Ci accompagnerà per almeno i prossimi dieci anni, è un accordo molto importante. Accogliere Unipol nella nostra casa è un enorme piacere. Il nome “Unipol Domus”? In latino richiama quel concetto di casa che in questi anni abbiamo più volte evocato parlando del luogo in cui giochiamo, in sardo sappiamo che “domus” è il plurale di “case”, e oggi noi parliamo proprio della nostra casa attuale e di quella del futuro. In ogni caso, ricordo che la scelta su questo è totalmente del partner”.
VERSO IL NUOVO STADIO
“Mi piace pensare che sia una bella e non casuale coincidenza: la Regione Sardegna ha approvato giovedì la pubblicazione nel BURAS della variante urbanistica, un’altra notizia importante che si lega benissimo all’annuncio odierno, sia per quanto riguarda lo stadio attuale sia per ciò che concerne la nostra casa del futuro”.
LA RIAPERTURA DEGLI STADI ITALIANI
“Il Consiglio dei Ministri ha aperto alla possibilità di aprire gli stadi al 50% della capienza, ma noi tutti speriamo che questa percentuale possa ancora aumentare. È ovviamente un passo in avanti ma rischia di essere insufficiente, perché molto dipenderà poi da protocolli e disposizioni, dato che il distanziamento da rispettare sugli spalti potrebbe di fatto ridurre il numero di tifosi presenti. È anche vero che, visto l’andamento dei contagi in questi giorni, oggi avere pretese troppo alte da parte del mondo del calcio può essere fuori luogo. Aggiungo, però, che la nostra richiesta è di aprire solo ai possessori del Green Pass. Dunque, non vedo perché non possa esserci a quel punto l’ok al 100% della capienza”.
PASSAGGI CRUCIALI
“Negli ultimi mesi abbiamo compiuto passi importanti, ringrazio per questo i vari stakeholder, a cominciare da Costim che è il partner industriale del Cagliari Calcio in questo progetto, quindi in particolare il Cavalier Bosatelli, l’avvocato Percassi, l’ingegner Gualini, tutte le aziende che compongono il Gruppo Costim, il quale ha fatto uno sforzo importante nel coprire insieme a noi i costi sostenuti sino ad oggi. Un altro passo avanti importantissimo, e per questo ringrazio il Presidente della Regione Sardegna Christian Solinas, è il contributo regionale di circa 30 milioni su cui si è esposto per costruire il nuovo stadio senza centro commerciale, e che sarà di entità in linea con il contributo pubblico destinato da Bologna al restyling dello stadio “Dall’Ara”. Una cifra, questa, che permetterà di accelerare l’iter. Esattamente come nel caso di Bologna, anche il nostro stadio stimiamo sia un’opera da 100 milioni di euro. Un altro ringraziamento va a Sportium, che sta procedendo speditamente con la progettazione. Ci auguriamo che possa essere completata entro il 2021, sicuramente avere nel Piano Economico Finanziario una linea di ricavo come quella garantita da Unipol è molto significativo. Ringrazio, inoltre, Andrea Abodi ed il Credito Sportivo, perché ci è stato accanto in questo cammino sin dal 2015”.
LE PROSSIME TAPPE
“Il dialogo con il Comune di Cagliari e la Regione Sardegna è costante e proficuo da mesi. Adesso la palla è nel nostro campo, dopo il deposito del progetto definitivo da parte del Cagliari Calcio ci sarà la Conferenza di Servizi (durata massima 6 mesi) e poi il Comune dovrà indire una gara internazionale alla quale probabilmente parteciperanno altri costruttori. Serviranno sicuramente alcuni mesi, quindi di demolizione del vecchio Sant’Elia credo non si parlerà prima di fine 2022 o inizio 2023. L’iter amministrativo, come sempre quando si parla di gare pubbliche e internazionali, può essere soggetto a ritardi, anche se la “Legge Stadi”’ che noi seguiamo dovrebbe tutelarci sulle tempistiche”.
SOSTENIBILITÀ E IDENTITÀ
“Sono due capisaldi per il nuovo stadio, sui quali insistiamo tanto con i progettisti e il costruttore. Un impianto sostenibile sotto tutti i profili, quindi non solo dal punto di vista meramente ambientale, con attenzione a tutte le categorie di tifosi e spettatori per quanto concerne la visuale e la vita dentro la nostra casa. E poi l’identità sarda, uno stadio che ci rappresenti, la casa del Cagliari, difficile da espugnare per ogni tipo di avversario”.