🎙 INTERVISTA | A tu per tu con Mattia Felici

Ultimissime - 26/07/2024

La sfida di Cagliari e della Serie A, il primo approccio con la Sardegna e il mondo rossoblù, l’Isola nel destino. Sono alcuni dei temi toccati da Mattia Felici nella chiacchierata all’Grand Hotel Billia, quartier generale del Cagliari in Valle d’Aosta. L’esterno si è raccontato ai nostri canali ufficiali.

PRIMI APPROCCI
“L’impatto con Cagliari mi ha emozionato subito, a partire da quei primi minuti all’aeroporto con l’abbraccio della gente, le sciarpe che mi hanno regalato, i media presenti. Non me l’aspettavo e mi ha dato ulteriore carica, aggiungendo motivazioni a quelle che mi hanno portato qui. Non ho ancora avuto modo di vivere la città essendomi tuffato nel lavoro e nel ritiro prima al CRAI Sport Center e poi a Saint-Vincent e Chatillon, però sono sicuro che ci siano tutti gli ingredienti per fare bene. Sappiamo di doverci salvare prima di tutto, quello è l’obiettivo, poi se arriverà qualcosa di più sarà tutto guadagnato”.

GIORNI DI LAVORO
“Stiamo lavorando bene, con molta intensità e carichi significativi a livello di corsa e forza. C’è un gruppo con diversi volti nuovi, il livello è alto, si è alzato per me che vengo dalla Serie B. Non vedo l’ora di iniziare con le partite ufficiali, anche se gli allenamenti quotidiani e le prime amichevoli sono molto importanti. Con mister Nicola stiamo lavorando su un ruolo che nella scorsa stagione ho fatto poco, credo che la duttilità sia una delle mie qualità, nasco come esterno offensivo, amo giocare sulla fascia in zona d’attacco, anche se nella scorsa stagione ho curato molto quella difensiva e – come si è visto contro il Como – posso giocare più sulla trequarti”.

PERCORSO GRADUALE
“È vero, ho fatto la gavetta. A 17 anni ero in Serie D a Palermo in una piazza molto calda come Cagliari, con tifosi davvero appassionati quali sono quelli rossoblù. Poi Trieste e Salò, ho visto Serie C e B, adesso questo nuovo step che spero mi riservi tante soddisfazioni. Il sogno di ogni bambino è arrivare ai massimi livelli, me lo sono conquistato e quindi voglio giocarmi le mie chance”.

LEGAMI FORTI
“La mia ragazza ha origini sarde, il padre – purtroppo adesso non c’è più – era sardo (di Goni) e grande tifoso del Cagliari. Ho visto la sua stanza interamente rossoblù con molti cimeli del Cagliari, so quanto ci teneva e quando c’è stata la possibilità del trasferimento ho pensato che fosse un segno del destino. Se guardo indietro rivedo i tanti sacrifici che ha fatto nel corso degli anni. Sicuramente tutto parte dalla famiglia, il supporto dei miei genitori e di mio fratello è decisivo in tutto quello che faccio. Mi sostengono sempre, ogni giorno, vengono a vedermi quando possibile nelle gare casalinghe o in trasferta, averli accanto mi aiuta tantissimo”.

LA STORIA DEL CAGLIARI
“Ho ammirato a lungo Radja Nainggolan quando giocava nel Cagliari, calciatore devastante che poi è arrivato a Roma e ha confermato le sue doti. Molti romani – come Daniele Conti, i mister Claudio Ranieri e Carlo Mazzone, tra gli altri – hanno scritto la storia del Cagliari e so cosa rappresentano per la gente. Io darò sempre il massimo per questa maglia e, chissà, magari un giorno si potrà dire che ho rinverdito questo legame”.

Qui la video intervista integrale

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