Il portiere Elia Caprile ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano “L’Unione Sarda”. Di seguito un estratto delle parole del numero 1 rossoblù:
RAMMARICO E CONSAPEVOLEZZA
“Un primo bilancio di questo inizio di stagione? Abbiamo fatto bene: dalla gara con l’Entella in poi siamo andati in crescendo. A Napoli si sono visti dei passi in avanti. A caldo pensi alla sconfitta, sei arrabbiato per aver perso una partita ormai finita. Ma resta la consapevolezza di aver fatto una grande prestazione contro una squadra che solo pochi mesi si è rivelata la più forte del campionato. Con prestazioni di questo tipo i punti arriveranno”.
IL CAGLIARI PRIMA DI TUTTO
“Al Cagliari devo tanto, mi ha dato la possibilità di rimettermi in gioco e di tornare ad essere protagonista. Quest’estate il Club ha fatto uno sforzo economico per tenermi qua. E da quel momento mi sono concentrato solo sul Cagliari. C’erano stati degli interessamenti, ma di certo non ho mai forzato la mano per andare via, nemmeno di chiedere a qualcuno se ci fossero delle novità. Qui sto bene, la mia compagna pure. È una città che ti offre tutto ed è allo stesso tempo tranquilla”.
LA FAMIGLIA SI ALLARGA
“Qui a Cagliari nascerà nostro figlio. La paternità credo sia la cosa più bella al mondo. Sono impaziente, mancano due mesi e non vedo l’ora di iniziare questo nuovo percorso. Voglio essere un bravo papà. Per lui spero in un modo migliore, ma la responsabilità è nostra, dipende da quello che facciamo noi”.
OBIETTIVI E SPERANZE
“La Nazionale è una speranza, ma anche un obiettivo. So bene che la Nazionale passa per quello che riuscirò a fare con il Cagliari. Il mio obiettivo quest’anno sarà continuare a migliorare sotto ogni aspetto tecnico. La parata che più mi esalta? Le uscite sui cross. Mi piace prevenire un pericolo, credo che siamo le parate più apprezzate dai compagni. Le parate che più mi hanno esaltato sinora in rossoblù? Dico le prime a San Siro, contro il Milan. Era una sensazione che mi mancava. Spero di farne tante in futuro: tante, ma non troppe, altrimenti c’è qualcosa che non va”.
LA SFIDA DELL’UNIPOL DOMUS
“Tutte le gare sono dei banchi di prova. Sabato affrontiamo una squadra che potrebbe giocarsi la salvezza con noi, certo. Ma dobbiamo e vogliamo pensare di ottenere punti contro chiunque. Siamo tutti consapevoli che il nostro obiettivo sarà salvarsi. Ottenuta la salvezza, potremmo eventualmente pensare a puntare a qualcos’altro”.