“A Verona eravamo molto convinti di far bene. Ci mancavano Mina e Piccoli, ma c’era chi li avrebbe sostituiti al meglio, non certo due sprovveduti. Giocando poco, in settimana mi erano passati un po’ di pensieri negativi. Poi, però, ho pensato: ho lavorato bene, è tutta la stagione che mi alleno bene. In campo lunedì sera ero contento di battermi con la mia squadra. E così è arrivato il gol alla prima da titolare”. Il giorno dopo la vittoria contro l’Hellas Verona, il capitano rossoblù si è raccontato alla Gazzetta dello Sport. Di seguito un estratto delle sue parole:
IL PRESIDENTE
“Quando tutto va bene è facile, è quando le cose vanno male che capisci di che pasta sei. Per conoscerti devi passare momenti brutti. In questi anni con il Presidente ci siamo messi alla prova e c’è tanta sintonia: lui è uno che combatte che con te, c’è sempre stato. Vedo tante proprietà straniere, ma io competenza e valori li ritengo più importanti dei soldi. E proprio per questo motivo mi tengo stretta una bella proprietà italiana”.
DA RANIERI A NICOLA
“Mister Ranieri è stato fondamentale per la nostra rinascita. Senza di lui non saremmo qui. Mai vista tanta umiltà. Ci ha fatto capire che ognuno ha il suo ruolo e bisogna rispettarlo. E solo una grande persona come mister Nicola poteva prendere il suo posto sulla panchina del Cagliari. Ci ha fatto subito credere in tante cose belle. Ed è anche molto competente in campo. Siamo contenti di averlo con noi».
TANTI LEADER
“Stravedo per Deiola: abbiamo caratteri opposti, ma ci basta uno sguardo. Dopo la catastrofe della B, abbiamo ricucito tutto, partendo dall’idea del gruppo che qui è primaria. Così Caprile, arrivato a febbraio, sembra sia con noi da anni. Ci sono regole e comportamenti e atteggiamenti, se non li rispetti finisci in un angolo. Viola è il nostro psicologo, è un grande leader e comunicatore, ma non tralascerei Luperto. E alcuni dei compagni stranieri”.
LA CRESCITA DI PICCOLI
“Il sostituto di Piccoli in rosa c’è sempre stato, però Robi è giovane e doveva giocare per imparare, all’occorrenza sbagliare, far emergere le sue qualità. E ora è un attaccante completo, è stato fantastico quest’anno. Oggi Retegui è il più forte in Italia, poi dico Scamacca e Kean. Ma attenzione a Robi, piano piano…”.
VERSO L’UDINESE
“Io titolare sabato? Il Mister mi ha parlato di questa eventualità. Ma devo vedere il ginocchio dopo lo sforzo di Verona, in campionato non giocavo titolare da un anno e mezzo. Sarà una gara importante, vogliamo vincere e prima c’è sempre il Cagliari. Anche se dovessi entrare dopo, il boato del pubblico sarà uguale ed è quello conta”.
IL FUTURO
“Quando smetterò di giocare, dovrò ripartire dal basso. Di certo non farò l’allenatore. Potrò fare anche l’ambassador per questo Club, sperando poi che il valore umano e professionale abbia un peso. Livorno sarebbe l’unico posto per cui potrei andare via. Ci sarebbero da fare tante valutazioni. Perché sì, Livorno è Livorno, ma ora Cagliari è casa”.