L’ex fantasista rossoblù Marco Mancosu, oggi allenatore dell’Under 18 del Club, è intervenuto ai microfoni di Radiolina e Videolina all’interno della trasmissione “Il Cagliari in diretta”. Questo un estratto delle sue dichiarazioni:
LAVORARE PER CRESCERE
“Voglio davvero tanto bene ai miei ragazzi, il mio obiettivo è migliorarli e prepararli al calcio dei grandi. Spero che qualcuno di loro, un giorno, arrivi in prima squadra. Nelle giovanili, secondo me, il risultato del campo non deve essere mai un’ossessione, conta relativamente: punto sul miglioramento, allenamento dopo allenamento, è questo il mio mantra. Mi piace che i ragazzi giochino massimo a due tocchi, si muovano, tengano il possesso della palla per poi andare a finalizzare. Attenzione alla tecnica, alla tattica, ci deve essere tutto. Il passaggio al calcio dei grandi non è affatto semplice, anche io lo soffrì: i ragazzi ci devono arrivare preparati”.
PIÙ FORTE DELLE DIFFICOLTÀ
“Sapevo che Cagliari-Fiorentina dello scorso maggio sarebbe stata la mia ultima gara da calciatore. I problemi al ginocchio in stagione erano stati tanti, ho dovuto fare diverse operazioni e ricoveri in ospedale. È stato un periodo molto difficile, sono sincero. È stato un qualcosa che mi ha cambiato profondamente. Non volevo comunque chiudere la carriera da infortunato, sono stato molto testardo: ho fatto di tutto per recuperare, giocare almeno qualche minuto dell’ultima gara di campionato e ci sono riuscito. Ne è valsa la pena, è stato importantissimo per me. Devo dire grazie allo staff medico sanitario del Cagliari, a mister Ranieri per avermi concesso la possibilità di chiudere così e salutare il mio pubblico”.
UNA NUOVA CARRIERA
“Da un lato avrei voluto continuare a giocare, ma il ginocchio ormai mi faceva molto male. Oggi posso dire di essere felicissimo della scelta che ho fatto. Il presidente Giulini mi ha proposto di iniziare ad allenare nelle giovanili, lo ringrazio per questa grandissima opportunità. Così come ringrazio Bernardo Mereu, Pierluigi Carta, Roberto Muzzi, che mi stanno aiutando a crescere, migliorare, ad intraprendere la strada di allenatore: è quanto voglio fare da grande. Allenare è diverso, so di dover mettere da parte il Marco calciatore. Non i valori umani, quelli restano: prendermi cura del gruppo, il rispetto. La squadra è la priorità, da allenatore è mio compito prendere delle decisioni che sono più importanti del singolo”.
SUPER STAFF
“Ho con me un super staff. A partire da Francesco Pisano, il mio vice. Molto scrupoloso e preciso, mi aiuta tantissimo, ha più esperienza di me come allenatore, sto imparando molto da lui. Se non ci fosse stato lui non sarebbe stato così semplice. Nello staff ora è entrato Simone Aresti come preparatore dei portieri. Jacopo Secci è il preparatore atletico, Federico Scano il match analyst. È un piacere lavorare con queste persone, stiamo creando un ottimo gruppo con i ragazzi: da quando ho iniziato ad allenare non c’è stato un giorno che non abbia avuto il piacere di andare al Centro sportivo. Lo stesso succedeva quando ero un calciatore: significa che il passaggio l’ho già metabolizzato, non ho nostalgia del passato”.
NESSUN RIMPIANTO
“Nella mia vita non ho rimpianti. Tutto ciò che mi è successo, di bello e di brutto, mi è servito per essere la persona che sono. Per me è stato un onore esordire con il Cagliari nel 2007, fare il capitano del Lecce, aver finito la carriera da calciatore a Cagliari, con una promozione e una salvezza come fece Gianfranco Zola, uno dei miei idoli. Fa sorridere che oggi alleno proprio i 2007, qualcuno di loro non era insomma nemmeno nato quando feci il mio primo gol in rossoblù ad Ascoli”.
I GIOVANI
“Ho avuto come compagno Obert, che a me piace tantissimo, Luvumbo. Con Felici ho giocato a Lecce. Sono ragazzi eccezionali. Conoscendoli bene, ho un occhio ancora più attento nei loro confronti. Sono certo che possano trovare la loro dimensione: quando un ragazzo è disposto a migliorarsi, arriva. Mattia è uno che in campo vola, contro l’Hellas serviva proprio la sua velocità per sbloccare la gara. Sono contento per lui, ha saputo aspettare il suo momento. Gaetano? È un calciatore particolarmente tecnico, è molto forte”.
UNA SQUADRA TOSTA
“Quella con la Fiorentina sarà una partita molto importante per mantenere la striscia positiva di risultati. La squadra di mister Nicola mi ha impressionato sin dalla prima gara, ha sbagliato poche gare, sono sempre sul pezzo, è un piacere vederli giocare con quella intensità. Possono dare filo da torcere a tutti. Domenica, ovviamente, spero che arrivino i tre punti: magari – per me che adoro i bravi ragazzi – grazie a Zappa ed Augello”.