Felici a “Il Cagliari in diretta” su Radiolina

Ultimissime - 13 Febbraio 2025

Ospite di Radiolina, durante la trasmissione Il Cagliari in diretta, Mattia Felici ha parlato del momento personale e della squadra rossoblù a due giorni dalla sfida di Bergamo contro l’Atalanta.

IL LINK CON MARCO MANCOSU
“Con Marco Mancosu abbiamo giocato insieme a Lecce, già all’epoca mi dava tanti consigli, io ero appena arrivato nel calcio dei grandi, in Serie B. Poi, purtroppo, si fece male e giocò meno, ma Marco rappresenta tanto per il Cagliari e la Sardegna, oltre ad avere fatto una grande carriera in giro per l’Italia. So che ha speso sempre belle parole per me qui da quando sono arrivato, lo ringrazio. A Lecce ritrovai anche mister Fabio Liverani, lo sento tuttora, l’ho avuto alla Tor Tre Teste e in Serie B mi fece esordire lui. Gli inizi? Io romanista nella Lazio, poi appunto il vero inizio, con consapevolezza del sogno di diventare calciatore, alla Tor Tre Teste. Ho fatto la gavetta in tutte le categorie e ora mi gioco questa sfida a Cagliari”.

SLIDING DOOR
“La partita contro il Verona è stata fondamentale per me, sentivo la magia e la spinta dei tifosi che volevano qualcosa di bello da me. Poi a Monza e Milano a inizio 2025, i gol sfiorati, la sensazione di poterci stare in questa Serie A. Campionato difficile, trovi tanti duelli probanti, però in campo si soffre di meno che quando sei fuori come un tifoso. Insieme stiamo inseguendo l’obiettivo salvezza e siamo in linea con questo percorso”.

VERSO BERGAMO
“Hanno giocato ieri e potrebbero essere stanchi, chissà. Noi sappiamo cosa possiamo fare, loro sono tra gli avversari più forti in circolazione ma andremo come sempre a fare la nostra partita. Quando giochi contro grandi squadre dai sempre qualcosa in più. Ora ci aspetta un trittico importante e complicato contro pronostico, dovremo dare il massimo per ottenere più punti possibile. Abbiamo iniziato bene il 2025, poi a Torino non siamo riusciti a esprimerci anche se eravamo molto carichi, ci siamo ripresi contro il Parma con un successo pesante per la classifica e per il morale”.

CAGLIARI NEL DESTINO
“La mia fidanzata aveva questa sensazione da tempo, suo papà che non c’è più era di Goni e lì sono andato appena arrivato al Cagliari, accolto con onori e tanto cibo del territorio. Sara mi diceva che sarei venuto a Cagliari a giocare, aveva questa sensazione quando si è parlato di poter lasciare la Feralpisalò, sono felice. La città mi piace tanto, mi trovo davvero bene, amo girare con il mio cane Teo e la stessa Sara nelle belle giornate di sole. E quando piove? Play Station”.

SCOPRENDO COMAN
“Lo chiamo Comanil, come ci ha detto Marin, in Romania lo chiamano così. Bravo ragazzo, deve ancora imparare l’italiano, ha qualità e ci darà una mano, con la sua tecnica e velocità”.

I CONSIGLI DEL MISTER
“Mi sprona tanto, come fa con tutti. Cerca di tirare fuori le qualità di ognuno, non abbiamo quasi mai sbagliato prestazione o atteggiamento, stiamo facendo un percorso di valori tecnici e morali, lui si fa capire bene con grande trasporto, ha sempre detto che coi giovani occorre tempo e questo ti dà grande serenità. Dobbiamo continuare così, seguendo il nostro credo, abbiamo dimostrato di poterci togliere delle soddisfazioni da qui alla fine”.

L’AMICIZIA NEL CALCIO
“È molto importante, ti permette di vivere il lavoro con meno stress e uscire dai meri temi di campo. Qui ho legato tanto con Zappa, Augello e Zortea, tra gli altri: ci divertiamo a margine degli allenamenti e nella vita extra-campo. A Salò ho conosciuto Ceppitelli, Sau e Kourfalidis, tre ragazzi per motivi diversi legati fortemente al Cagliari e alla Sardegna, li sento tuttora”.

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