Alla vigilia di Cagliari-Milan, Mister Nicola è intervenuto in conferenza stampa per presentare il match dell’Unipol Domus.
SULLA GARA DELL’OLIMPICO
“Contro una squadra forte come la Lazio volevamo fortemente dimostrare che c’eravamo anche noi, non solo per limitare gli avversari ma per proporre il nostro modo di vedere il gioco. I ragazzi hanno fatto una partita straordinaria da questo punto di vista. Abbiamo commesso qualche errore di lettura in alcune situazioni, ma siamo stati ordinati dall’inizio alla fine. Dobbiamo continuare a lavorare per migliorarci. Le polemiche arbitrali? Sono superate: la partita è finita, ora ce n’è un’altra. A parte gli squalificati avremo tutti a disposizione. Abbiamo recuperato anche Jankto, che si è allenato per la seconda settimana di seguito con noi”.
IL MILAN ALL’UNIPOL DOMUS
“La posizione attuale in classifica del Milan non rispecchia il valore della rosa, ha dei calciatori altamente qualitativi. Contro il Real Madrid hanno fatto una partita eccelsa sotto tutti i punti di vista. Affrontiamo una grandissima squadra, ma allo stesso tempo dobbiamo avere la consapevolezza che mantenendo l’umiltà e la convinzione nel portare avanti il nostro gioco, cercando di limitare con grande attenzione gli avversari, potremmo essere competitivi. Abbiamo analizzato i loro punti di forza per poter sviluppare i nostri. Fonseca ha detto che è più difficile affrontare il Cagliari rispetto al Real? La vede dal suo punto di vista. Stimo molto Fonseca per il modo in cui si pone, per la sua classe nel rapportarsi con i colleghi e con l’ambiente in generale. Ha una filosofia di gioco ben precisa. Noi sappiamo che sarà una gara difficilissima, dovremo essere al 100% e anche di più in certe situazioni. Queste sono partite bellissime, fondamentali per una squadra come la nostra: ti misuri con grandi avversari e questo significa anche migliorare sotto il profilo della mentalità. Devi dare tutto te stesso e cercare di andare oltre i tuoi limiti”.
IL VALORE DEL GRUPPO
“Mina e Adopo sono due assenze importanti, hanno caratteristiche uniche, ma abbiamo altri calciatori in rosa: come dico sempre, non ci sono titolari e riserve. Ogni partita ha 16 calciatori che vengono chiamati in causa, il livello e l’intensità di gioco sono così elevati che è impossibile giocare sempre, ogni minuto di ogni gara. Ciò che è importante è determinare nel tempo che si ha a disposizione. Il primo gol subito a Roma? Preferisco analizzare non il singolo episodio, ma la partita per intero: capire cosa avremmo potuto fare di più per non subire una punizione dal limite; o ancora come rapportarci meglio alla punizione stessa, senza quindi colpevolizzare nessuno, perché l’errore fa parte del gioco. Un’alternanza tra i pali? C’è già stata in Coppa Italia, potrà anche capitare in campionato: dipende dagli stati di forma. Il portiere è un ruolo chiave, non si può cambiare nel corso della partita. Allo stesso tempo, però, parliamo di atleti che possono avere un determinato stato di forma, incappare in certe situazioni. A me piace una squadra che abbia sempre l’energia giusta: gli impegni sono tanti, importanti e devi essere sempre al 100%. Ogni giocatore deve avere le sue chance”.
LA CRESCITA DI LUVUMBO
“Sono contento di Zito, sta continuando il suo percorso: ha delle caratteristiche specifiche che sono funzionali a ricoprire una determinata posizione in campo. Dobbiamo aiutarlo a migliorare: non deve vivere solo di spunti, ma capire le geometrie del gioco, diventando funzionale alla squadra. Contro la Lazio è stato molto attento, ha cercato di non strafare, mettendo le sue qualità a disposizione dei movimenti di squadra. Ha mostrato anche più attenzione all’orientamento del corpo in funzione dello sviluppo del gioco e questo gli ha permesso di stare più dentro il gioco stesso. Guarda caso, curando questi aspetti, ha trovato anche il gol”.
LAVORARE SUI DETTAGLI
“Stiamo rispettando i tempi del nostro percorso di crescita. Sappiamo di dover ancora migliorare, ovviamente. Ad esempio, nella capacità di cambiare velocemente il nostro vestito tattico. Pensiamo ancora troppo, ma è normale quando stai costruendo, ci vuole del tempo per creare degli automatismi. Noi già ad oggi abbiamo un’identità precisa, che varia a seconda degli avversari, del loro modo di occupare il campo. Raggiunto questo, il secondo obiettivo è appunto migliorare negli automatismi, nel fare tutto con più qualità e velocità. Riuscire a capire meglio i tempi di gioco: quando rallentare o accelerare; quando continuare a preparare o concludere l’azione. Si entra nel dettaglio, ci vorrà ancora più tempo per perfezionarci”.
UMILTÀ E VOGLIA DI MIGLIORARE
“Una squadra che, come noi, gioca per la permanenza in A incapperà in un determinato numero di sconfitte: noi, però, pur sapendo questo dato, dobbiamo conservare sempre l’ambizione di giocare contro ogni avversario con la mentalità di fare il nostro gioco e di poter fare punti. Questo lo stiamo dimostrando. Ci saranno gare in cui faremo molto bene, ma non riusciremo a farcela perché magari la qualità dell’avversario sarà altissima; ci saranno invece partite in cui avremo più continuità sia in fatto di gioco che di punti guadagnati. In tutto questo sarà fondamentale mantenere l’equilibrio: non vivere di picchi di entusiasmo né farsi prendere dallo sconforto nelle sconfitte. Meritiamo i punti che abbiamo, sappiamo che dobbiamo farne un certo numero per arrivare alla salvezza, dobbiamo fare tutto in funzione di questo. Dobbiamo mantenere alta l’umiltà e la voglia di migliorarci”.
L’OMAGGIO AL MITO
“Ieri è stata una serata straordinaria: abbiamo reso omaggio a Riva, colui che ha contribuito a fare tanto della storia del Cagliari. È importante celebrare i nostri idoli, i nostri punti di riferimento. Sono onorato di aver preso parte a tutto questo: è stato bello e illuminate, ho visto lo spirito di quanto sia riuscito a seminare questa grande persona. Questo per me è motivo di ispirazione massima”.