Lo sport ti aiUta | Pavoletti incontra i detenuti
La voglia di regalare un sorriso e una speranza, di portare un messaggio legato alla propria esperienza dentro e fuori dal rettangolo verde, ma al contempo anche di ricevere da chi ha conosciuto un percorso di vita complicato quello che può essere un forte insegnamento morale. Sono i tratti salienti dell’intensa mattinata vissuta dal Cagliari Calcio inella Casa circondariale “Ettore Scalas” di Uta, con il capitano rossoblù Leonardo Pavoletti che ha incontrato detenuti, agenti di Polizia penitenziaria, funzionari e dirigenti della struttura.
Si è trattato dell’incontro inaugurale della nuova stagione de “Lo sport ti aiUta”, progetto sociale e sportivo che dal 2022 – in partnership con Fondazione “Carlo Enrico Giulini”, Fondazione di Sardegna, Mediterranea Calcio a 5 e coordinato dalla dottoressa Elisa Mascia e tutta l’area educativa dell’istituto – permette ai detenuti di svolgere attività sportiva sotto la guida dei tecnici del Cagliari, che settimanalmente coordinano gli allenamenti organizzando il torneo interno all’istituto penitenziario, preparatorio alla fase finale in cui le squadre vincitrici possono affrontare altre compagini formate da realtà esterne legate al Club, come quella composta da dipendenti e tesserati rossoblù, tra le altre.
Al centro della giornata anche la volontà – da parte del Cagliari Calcio come degli operatori che coordinano il progetto – di sensibilizzare gli enti competenti per avviare quanto prima i lavori di messa in sicurezza e ammodernamento del campo da calcio a 5 che sin qui è stato il teatro dell’attività sportiva dei detenuti e del progetto “Lo sport ti aiUta” in particolare.
Insieme a Pavoletti, accolti dal direttore Pietro Borruto e dalla vicedirettrice Giulia Donatucci, il responsabile della Cagliari Football Academy Mattia Belfiori, la Football Social Responsibility Officer Elisabetta Scorcu. Con loro, il responsabile della comunicazione Fabio Frongia – che ha moderato l’incontro dialogando con Pavoletti e aprendo alle domande e curiosità dei detenuti – e lo chef rossoblù William Pitzalis, il quale come Belfiori ha illustrato i tanti progetti sviluppati e tuttora in corso all’interno della Casa circondariale. Per Fondazione “Carlo Enrico Giulini”, Fondazione di Sardegna e Mediterranea Calcio a 5 erano presenti rispettivamente Giovanni Pasculli (membro CdA), Marianna Orrù (membro CdA) e Corrado Melis (presidente).
LE PAROLE DI PAVOLETTI
Pavoletti ha ripercorso la sua storia calcistica, con un focus specifico sulla sua vita cagliaritana, iniziata con l’arrivo in rossoblù nel 2017. “Non immaginavo di diventare un cagliaritano d’adozione – ha raccontato con emozione – ho incontrato una città e la sua gente splendida, qui sono nati i miei figli. Abbiamo passato momenti magici, altri molto difficili, sul campo con la retrocessione e le contestazioni in determinate fasi delle varie stagioni, fuori con i miei due infortuni, ma non sono mai mancati affetto e stima. Cagliari vuol dire tante cose per il sottoscritto, e oggi vivo questa giornata in modo speciale, una prima volta per me, la stavamo pensando e organizzando da tempo. Mi piace portare sostegno a chi sta vivendo una parentesi molto complicata della propria esistenza, confrontarmi con i ragazzi costretti qui dentro, abbracciarci, regalare un sorriso con un autografo e qualche parola sul mondo che c’è qui e su ciò che accade fuori è una grande occasione di arricchimento reciproco. Progetti come questo sono molto importanti per dare sfogo e un alone di libertà, per usare una definizione che hanno pronunciato i detenuti. Spero vivamente che si possa presto rendere disponibile il campo da calcio di questa struttura, affinché l’attività e il torneo possano ripartire come negli anni scorsi. Mi auguro che la mia presenza qui, insieme a tutto il Club, possa essere d’aiuto”.
