
Conferenza stampa all’antivigilia di Cagliari-Genoa per Fabio Pisacane, che ha incontrato i media nella sala stampa del Crai Sport Center di Assemini.
LA MEMORIA DI SCOPIGNO
“Oggi ricorre l’anniversario della nascita di Manlio Scopigno, avrebbe compiuto 100 anni ed è un nome, una figura importantissima per la storia del Cagliari Calcio. Ha portato in Sardegna un modo di fare diverso, uno stile come allenatore e come uomo senza eguali. Ci tenevo a ricordarlo a pochi giorni anche da quello della nascita di Gigi Riva, una curiosa e bella coincidenza. Un pensiero a Scopigno e un saluto alla famiglia”.
MINA IN CAMPO
“La vittoria ci manca, sicuramente. Speriamo di riacciuffarla presto, magari già sabato, perché poi è quello che determina il nostro percorso. Lo meritano i ragazzi, lo meritano i tifosi, noi stiamo lavorando ogni giorno per migliorare e ritrovare i tre punti. La sosta ci ha permesso di recuperare alcuni elementi, in primis Deiola la cui assenza si è sentita. Abbiamo perso Zé Pedro per qualche settimana, si aggiunge a Ciocci e Belotti. Ci siamo concentrati su alcuni aspetti con chi è rimasto e non era in Nazionale. Mina? Non faccio pretattica, stringerà i denti, è abituato a giocare dopo il viaggio oltre oceano e con un allenamento nelle gambe; contro il Como, alla vigilia, avevo detto che avrei utilizzato un certo tipo di centravanti e poi ha giocato Esposito da prima punta, non era un modo di sviare i media o l’avversario, ma c’è stata una valutazione last minute in base al piano gara. Rispetto il lavoro di tutti e non volevo fuorviare nessuno”.
L’AVVERSARIO
“Il Genoa ha valori di alto livello, mi stupisce quella classifica ma purtroppo nel calcio quando mancano i risultati paga sempre per primo l’allenatore. Arriva un altro tecnico come De Rossi, avranno sicuramente lavorato su determinati principi, non è semplice ora valutare cosa sia cambiato da Vieira al nuovo allenatore, non è mai facile entrare in corsa e cambiare molto sin dai primi giorni, non ho però dubbi che dal punto di vista caratteriale Daniele avrà già inciso. Sono convinto, e glielo auguro da domenica in avanti, che anche a Genova come a Roma mostrerà le sue idee e il suo modo di incidere sulla squadra”.
GAETANO IN CRESCITA
“Gaetano ha nel DNA il calcio, quando è nelle condizioni ideali si esprime su livelli che gli competono. Gianluca non può rendere in un modo di giocare con palla lunga e alta, lo ringrazio per le belle parole ma sa che può dare ancora di più. Ha pagato un po’ il mancato ritiro precampionato per l’infortunio, sta crescendo e può migliorare, ci auguriamo che lo faccia presto, anche grazie al lavoro di queste settimane e durante la sosta, perché vogliamo arrivare a sfruttarlo non solo per 50-60 minuti ma per la partita intera”.
LEGAME SPECIALE COL GRIFONE
“Quella contro il Genoa per me non può essere una gara come le altre. Sono partito da ragazzino con una valigia piena di sogni per andare a Genova e vestire il rossoblù, lì sono rinato dopo la malattia, sarò sempre riconoscente a quel club ma oggi penso al presente e quindi al Cagliari”.
CALMA E SANGUE FREDDO
“Mi auguro di non vedere un primo tempo contratto, bensì una gara con ritmi alti e intensità, soprattutto da parte dei miei. È un’altra finale del nostro campionato, la vittoria non deve essere un’ossessione per noi, anche se la vogliamo fortemente e passa dalla gestione dei momenti della gara, dal non avere frenesia. Mi aspetto una squadra matura sotto il profilo della capacità di leggere l’andamento della partita, è fondamentale per portare a casa scontri diretti come questo, ma in generale i tre punti in un torneo come la Serie A che in questa stagione è statisticamente tra le più difficili dell’ultimo decennio”.
SOLUZIONI IN DIFESA
“Recuperiamo anche Pintus oltre a Deiola, quindi dietro ci sono varie opzioni alle spalle di Mina e Luperto. Nicola non ha l’esperienza di Alessandro, ma è cresciuto con me, lo conosco, ha valori e carattere, e un giovane per formarsi e diventare calciatore deve giocare, quindi dobbiamo tenere tutti in considerazione. Rodriguez? È un ragazzo giovanissimo, viene dall’altra parte del mondo, gli manca l’esperienza nel calcio europeo e italiano, con questi profili bisogna essere bravi nel capire il momento giusto per lanciarli dall’inizio o a gara in corsa; Juan sta migliorando a livello tattico, ma ci vuole la corretta pazienza senza fretta né l’ego da parte mia di lanciare un giovanissimo come lui. Io lavoro per portare questi ragazzi a crescere nel modo migliore ed essere utili alla squadra, quindi aspettiamo e lui lo sa”.
IL RENDIMENTO DI ESPOSITO
“Sebastiano non è una prima punta, ma un calciatore abile nel giocare tra le linee, che vuole libertà di pensiero e movimento. A Como ho scelto di farlo giocare là davanti perché non volevo rinunciarci, in una gara ordinata e non barricadiera, con cinque calciatori spiccatamente offensivi per poter pungere quando c’era la possibilità. Esposito deve essere più cattivo e deciso in zona pericolosa, sicuramente in quel frangente dobbiamo migliorare tutti perché le statistiche un po’ ci penalizzano. Quando è arrivato là davanti ha segnato, preso il palo, si è reso pericoloso, deve aumentare la cattiveria per arrivarci più spesso e determinare con il gol o l’assist”.
ASPETTANDO KILICSOY
“Semih sta lavorando molto bene, mi assumo la responsabilità della scelta prettamente tecnica fatta sinora. Nello stretto lui ha qualità fuori dal comune, con lo staff facciamo però delle valutazioni su ogni aspetto tecnico e tattico, lui deve sfruttare ogni occasione per meritare spazio. Non è facile per lui gestire le pressioni e l’attesa che regna attorno al suo nome, ma è chiaro che debba capire in fretta il contesto se vorrà diventare un calciatore di livello internazionale come tutti gli prospettano. Sono convinto che da qui a fine girone d’andata potrà avere delle opportunità, non so quante dal 1′ o in corsa”.
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In chiusura di conferenza stampa la domanda di uno dei tifosi (Carlo Mancosu) che ha sottoscritto il programma di membership Islanders, e che ha avuto quindi diritto a prendere parte al momento odierno con il mister rossoblù e i media.
Quanto può aiutare riavere Andrea Belotti in Sardegna, seppur ancora non a disposizione per l’infortunio al ginocchio?
“Andrea è un uomo spogliatoio – risponde Pisacane -, non vedevo l’ora che tornasse in Sardegna e respirasse l’aria del gruppo. Vivere il quotidiano con i ragazzi può aiutarlo ad affrontare al meglio il recupero, l’infortunio è stato una mazzata per lui e per noi, siamo felici di averlo vicino e lui sa quanto lo aspettiamo, così come noi sappiamo quanto lui tiene al fatto che la squadra ottenga risultati e faccia del suo meglio”.