“I ragazzi hanno fatto una partita splendida. Era una gara difficile, lo sapevamo, ma non ci siamo mai demoralizzati e abbiamo recuperato il risultato per due volte. Siamo stati bravi e compatti. Sono contento per la squadra e per i nostri tifosi: anche oggi erano in 1.500 a sostenerci, li abbiamo sentiti in campo e alla fine si sentivano solo loro dentro il “Meazza”. Li ringrazio”: mister Ranieri è intervenuto con i media al termine del pareggio contro l’Inter. Queste le sue parole:
UN PUNTO PREZIOSO
“Mettiamo fieno in cascina, questo punto vale oro. Abbiamo affrontato una dopo l’altra Atalanta e Inter: c’era il rischio di fare zero punti, ne sono arrivati quattro. Ai ragazzi anche stasera ho detto di lottare, creare delle occasioni, a volte può bastare anche un episodio. Credo che la squadra abbia giocato con motivazione, raziocinio, ha tenuto palla quando doveva, spinto quando poteva farlo. Ho protestato per il corner da cui poi è scaturito il rigore del 2-1, peccato perché non era angolo, ma è andata così. Shomurodov? Sta lottando tanto, si sacrifica per la squadra, sono felice per lui e per noi che otteniamo questo risultato”.
I CAMBI
“Mi dispiace per Jankto, è un calciatore eccellente, stava giocando bene, ma io avevo bisogno di un altro centrocampista, perché i due centrali Sulemana e Makoumbou lavoravano troppo. Inserendo Prati, un play di ruolo, si sono potuti dividere il campo in tre anziché in due. Jankto attaccava la fascia, ma non chiudeva bene, ballavamo troppo e sono corso ai ripari. L’ingresso di Viola? Ha un’intelligenza mostruosa, dentro e fuori dal campo. Certo, può essere schierato anche dall’inizio. Ma quando entra fa sempre le cose giuste e allora perché farlo stancare quando gli altri sono freschi? Lo faccio entrare al momento giusto, perché so che lui può risolvere la gara. Nell’ultima occasione ha cercato più l’impatto, lì sarebbe bastato piazzarla a destra o sinistra. Magari è arrivato anche un po’ stanco. Certo, tre punti sarebbero stati d’oro, ma va bene così, avanti”.
LAVORO DI SQUADRA
“È importante il lavoro di tutti, di ogni singolo elemento. Della squadra, dello staff tecnico, dello staff medico-sanitario, tutti lavorano a mille all’ora. Dei ragazzi posso dire che anche chi non parte dall’inizio, chi gioca di meno e deve lavorare più degli altri, tutti sanno farsi trovare pronti. Oggi avevamo Dossena in diffida; Mina si allena con il contagocce, ma si sentiva di giocare e allora ho pensato di schierare lui tenendo a riposo Dossena, appunto. Vicino a Mina ho messo due ragazzi veloci come Obert e Hatzidiakos”.
LA FORZA DEL GRUPPO
“Che si giochi a quattro o a cinque, la mia forza sono i miei calciatori, non mollano mai. In settimana mischio le carte, per cui nessuno sa se giocherà dall’inizio, ma tutti sanno quello che poi dovranno fare. Io mi fido di tutti, ho bisogno di tutti. I ragazzi mi stimano, credono in me, lavorano sodo. Hanno imparato che l’importante è dare sempre tutto per la squadra, per la gente dell’Isola, che anche oggi è venuta qui a sostenerci”.
UNITI VERSO L’OBIETTIVO
“C’è ancora da lottare, la nave non è ancora in porto, non abbiamo fatto nulla. Dovremo giocare contro un’altra big, ora arriva la Juve: sarà un’altra gara molto difficile. Loro ti aspettano, ripartono in contropiede. Hanno calciatori che sanno saltare l’uomo: dovremmo fare un’altra gara stupenda per farcela. E con noi ci saranno i nostri tifosi, non giocheremo soli”.