Mister Davide Nicola ha incontrato i media nella sala stampa del CRAI Sport Center per presentare il match di domenica pomeriggio contro il Bologna. Queste le sue parole:
LA GARA DEL DALL’ARA
“Il Bologna da diverse gare sta giocando di nuovo a ritmi importanti, basta vedere come ha messo in difficoltà il Milan, di certo non una squadra qualsiasi: questo dimostra la loro forza, hanno una rosa con calciatori importanti, qualitativi, di gamba. E hanno alternative molto valide. Sappiamo che incontreremo una squadra che gioca ad un ritmo importante, noi ci opporremmo con il nostro. Servirà la gusta attenzione, soprattutto in alcune situazioni di gioco: è una squadra che è portata ad attaccare costantemente la linea difensiva, con inserimenti e la ricerca immediata dei loro attaccanti. Dovremo essere abili sia quando avremo la palla sia quando la avranno loro. In fase di possesso il palleggio dovrà essere sicuro, con pochi tocchi, capace di andare a prendere gli spazi che il Bologna ti concederà. Loro sono molto pericolosi: quando si difendono e recuperano palla hanno la capacità di servire immediatamente gli attaccanti. All’andata noi abbiamo avuto un problema su una situazione del genere. Ciò necessita una lettura sempre attenta e concentrata sulla capacità di riuscire ad estenderci quando avremo consolidato il possesso, allo stesso tempo non dovremo tenere troppo la palla tra i piedi. Loro sono sempre votati all’attacco della profondità, preparano l’azione per questo. Stressano continuamente la linea difensiva avversaria. Dovremo essere bravi non solo nei duelli, ma a scivolare: quando avremo la palla, dovremo essere già pronti mentalmente a difendere. Viceversa, in fase difensiva, dovremo essere mentalmente preparati a ribaltare l’azione. Mi aspetto una gara veloce e combattuta, una di quelle gare che a me piacciono. Dovremo essere bravi ad interpretare certe situazioni”.
PIÙ CINISMO
“Nel primo tempo contro la Juventus la strategia era togliere all’avversario degli spazi, cosa che implicava lasciare un palleggio più libero alla loro prima linea. L’unico rammarico nella prima frazione è il come abbiamo preso la rete: conoscevamo quella situazione, abbiamo analizzato l’episodio in settimana. Nel secondo tempo la strategia è stata differente: il baricentro era diverso, abbiamo aggiunto un calciatore sulla prima linea di pressione e cercato di allargare il gioco e conquistare gli spazi. Lo avremmo potuto fare anche nel primo tempo in realtà, ma loro sono stati particolarmente abili, hanno fatto una gara di grande qualità, noi non siamo riusciti ad arrivare con il giusto tempo nelle pressioni. Schierarci già dall’inizio come fatto nel secondo tempo? Non lo avremmo potuto fare: avremmo regalato degli spazi e probabilmente non saremmo rimasti in gara così. Nella parte finale della gara abbiamo avuto due occasioni che avremmo dovuto sfruttare meglio, peccato: in una non siamo andati a conquistare lo spazio di competenza, arretrando e quindi togliendo lo spazio ad un compagno dove che aveva la possibilità battere a rete; nell’azione successiva avremmo potuto mettere Coman nella condizione di concludere in maniera più insidiosa. Contro certe squadre – quando c’è una differenza di qualità, e questo va accettato senza sentirsi inferiori – bisogna essere bravi a sfruttare al massimo quello che produci. Noi su questo dobbiamo migliorare ulteriormente”.
PUNTARE SEMPRE AL MIGLIORAMENTO
“Abbiamo alcuni acciacchi, li stiamo monitorando. Per noi è importante non perdere nessuno: magari qualcuno in alcuni momenti è meno presente, ma non perde l’allenamento, la possibilità di essere a disposizione: a volte può convenire rischiare, altre volte no. Nelle ultime due partite abbiamo incontrato la terza e la quarta in classifica: squadre di assoluto livello. Ora ne affronteremo una che è a pochi punti da quelle posizioni: ha fatto la Champions quest’anno, sta lottando per riandarci. All’inizio di questo trittico complicato ci eravamo detti che l’obiettivo sarebbe stato fare più punti possibili: riuscire a farne altri sarebbe di certo importante. Significherebbe crescere al cospetto di avversari che hanno obiettivi diversi dai nostri. Siamo concentrati su questa gara, vogliamo produrre una prestazione che possa essere all’altezza di questo avversario. Migliorando alcuni aspetti, come ad esempio la velocità di esecuzione in particolari situazioni, le scelte, possiamo essere ulteriormente competitivi”.
FATTORE ZITO
“Una squadra come il Cagliari quando prepara una gara deve studiare più strategie, almeno 3-4 diverse da proporre in partita se vuole essere sempre competitiva. Da questo punto di vista ci stiamo riuscendo. Nelle varie strategie ci può essere quella di togliere spazio all’avversario, abbassare il baricentro e agire in ripartenza, andando ad attaccare il campo con velocità e precisione, grazie alle caratteristiche di certi giocatori: da questo punto di vista Luvumbo può essere un’arma. È rientrato contro la Juve, era importante per lui iniziare di nuovo a mettere nelle gambe minuti e a riacquistare fiducia sulle sue condizioni. È ormai guarito, lo ha dimostrato. È un calciatore che può agire sull’esterno o tra le linee, ma sempre con la caratteristica di attacco dello spazio. Vedremo domani in quale posizione verrà impiegato, se dall’inizio o a partita in corso. Abbiamo fatto delle prove in settimana in base alle loro caratteristiche”.
L’ANALISI DELL’AVVERSARIO
“Il Bologna è una squadra che concede poco e quel poco lo può concedere su dinamiche di velocità: dal momento che è una squadra molto aggressiva rischia di concedere campo alle spalle. Ogni squadra ha le sue caratteristiche: il Bologna è un esempio di gioco, personalmente sono d’accordo con la loro idea. Mi diverto quando la vedo e questa è anche la nostra idea di gioco: nel nostro caso non sempre riusciamo a farlo contro tutte le squadre, d’altro canto il Bologna è da diversi anni che gioca a certi livelli e ha degli interpreti notevoli. Italiano ha dato alla squadra maggiore verticalità, a fronte di un’organizzazione di gioco che il Bologna già aveva acquisito. Si vede molto la sua mano, è una squadra molto pericolosa. Detto ciò, noi siamo nella condizione di migliorare certi aspetti, questa è l’occasione per dimostrare i nostri progressi”.
SCELTE E STRATEGIE
“Italiano è un allenatore che cambia spesso, può contare su diverse alternative. Possono giocare con Castro, Fabbian, Pobega, piuttosto che con Freuler o Moro. Possono mettere anche due attaccanti, come fatto all’andata contro di noi: Dallinga-Odgaard o Castro-Odgaard. Possono scegliere tra Orsolini e Ndoye piuttosto che tra Cambiaghi ed Ndoye a sinistra, o ancora Dominguez. Possono cambiare sia a destra che a sinistra, perché potrebbero puntare su Lykogiannis al posto di Miranda. Potrebbero scegliere di far giocare Calabria o De Silvestri. Hanno giocato qualche giorno fa, ma non credo affatto che incontreremo una squadra non in condizione. Anzi, c’è tanto entusiasmo: giocano in casa e arrivano da una grande vittoria, dopo aver giocato ad un ritmo pazzesco. È un aspetto che voglio sperimentare: sarà una prova per noi. Vedremo quali saranno i ritmi, quelli che saremo in grado di imporre. In base a come si schiereranno avremo delle soluzioni per sfruttare al meglio le nostre strategie”.
SUI SINGOLI
“Sia io che la Società abbiamo enorme fiducia in Palomino. Ci sono delle gerarchie, ma abbiamo davanti 12 gare da qui alla fine e ci sarà bisogno di tutti tra squalifiche, possibilità di far rifiatare qualcuno in base al momento, allo stato di forma del calciatore e dell’avversario. In un gruppo squadra si ha bisogno di tutti nell’arco di un’intera stagione: fosse solo anche per poche volte, ma magari saranno poi proprio quelle ad essere determinanti. Stesso discorso vale quindi per Prati, Marin. Abbiamo costruito un’identità di gioco e in base a questo qualcuno ha giocato di più, altri meno: ciò non toglie che da qui alla fine ci sia spazio per tutti, credo anche di più che per uno scampolo di gara, e che tutti abbiano la possibilità di determinare”.
TUTTI PER L’OBIETTIVO
“Mi aspettavo questa classifica, ma in questo momento bisogna darle un valore relativo. Mancano 12 gare, succederanno ancora tante situazioni interessanti da qui alla fine. I dati statistici ci dicono che ci sono squadre che stanno over-performando rispetto alla loro produzione. Non è un demerito, c’è chi riesce evidentemente a raccogliere di più senza produrre la necessaria quantità di gioco: magari si sopperisce con qualità e precisione. C’è chi raccogliere di più in un dato momento, chi in un altro. Vale per tutti. Noi, per quello che è stato il nostro cammino, avremmo dovuto avere qualche punto in più, lo dicono i dati. Ma se non lo abbiamo fatto, vuol dire che dobbiamo migliorare alcuni aspetti: la precisione, la capacità di tradurre in un maggior numero di gol le azioni che produciamo. Dobbiamo riuscire ad essere sempre più pratici, cinici: a lungo andare fa la differenza. Allo stesso tempo non dobbiamo mai perdere l’equilibrio in entrambe le fasi: su questo secondo me siamo migliorati molto ma possiamo fare ancora meglio. Abbiamo quantità, ma dobbiamo migliorare nella qualità”.