Conferenza stampa prima di Cagliari-Como (lunedì alle 18.30 all’Unipol Domus) per Davide Nicola, che ha fatto il punto sul momento rossoblù.
FOCUS SUL COMO
“Stiamo bene, stiamo lavorando nelle migliori condizioni, Zortea riprenderà col gruppo da martedì mentre Makoumbou è out per una questione di gestione dei carichi di lavoro. Sarà una partita interessante per valutare i nostri progressi nell’ultimo mese, dovremo avere identità forte per superare un avversario che ha qualità, con un allenatore molto valido che ha appreso elementi importanti dal calcio italiano, e dovremo essere bravi a capire che dall’amichevole di Chatillon tante cose sono cambiate. Il Como sul mercato si è mosso in modo significativo, difficile definirlo una semplice neopromossa. Non ci sono partite facili, abbiamo consapevolezza dei nostri valori e di ciò che vogliamo raggiungere, quella la raggiungi e rafforzi quotidianamente, e lo fai grazie ad un gruppo solido dove tutti, dal più esperto al più giovane, si impegnano al massimo. Sistema di gioco? Molto dipende da chi hai davanti, vedremo quanto saremo bravi ad adeguarci e leggere l’avversario, che in questo caso lavora da un anno su un progetto tecnico e quindi sarà certemente molto impegnativo”.
I SINGOLI
“C’è bisogno di tempo per raggiungere l’identità, di solito ci vogliono almeno dieci partite ufficiali. Noi pensiamo ancora un po’ troppo, ricerchiamo una fluidità che dovrà arrivare giorno dopo giorno, la crescita è funzionale al risultato ma non può essere quello l’unico riferimento. Mina e Palomino? Stanno bene, hanno lavorato pienamente con noi, sono anche complementari, valuteremo tutte le circostanze ma parliamo di due calciatori di personalità. Azzi? Deve ancora capire del tutto quanto è capace di fare, può giocare anche a destra e sono convinto che acquisendo consapevolezza darà sempre di più al Cagliari”.
WORK IN PROGRESS
“Sicuramente il calciomercato dura tanto e si potrebbe snellire. Noi siamo stati bravi a costruire buona parte della rosa in ampio anticipo e non abbiamo tante situazioni in evoluzione, chi è andato via aveva grandi motivazioni sino all’ultimo giorno in cui è stato qui e questo ha permesso di tenere alto il livello del nostro lavoro. Ci sono molte voci, è normale che sia così, ma un professionista deve lavorare al meglio per sé stesso e per la squadra, sapendo che nel calcio ci sta tutto e va indirizzato a tuo favore”.
MENTALITÀ
“L’entusiasmo della gente e della squadra, di tutto l’ambiente, è un dono di dio. Io penso solo ad allenare bene i ragazzi perché è l’unico modo che ho per incidere e creare il clima giusto attorno al Cagliari. Spero di riuscire, insieme alle altre componenti, a entusiasmare la gente in ogni partita e occasione. Lavoriamo per questo, studiando l’avversario, mettendo in campo intensità e concetti chiari, non sempre riesci a tradurre tutto nella partita, ma sicuramente se hai la mentalità giusta poi raggiungi ciò che insegui”.