Così Fabio Pisacane, allenatore del Cagliari, dopo il pareggio per 1-1 in casa contro la Fiorentina alla prima giornata di Serie A EniLive.
LE EMOZIONI DELLA PRIMA IN A
“Senza ombra di dubbio ho vissuto oggi una emozione forte, per fortuna fino alle 16 l’ho controllata bene, fino a quando abbiamo fatto la riunione tecnica. Sul bus arrivando allo stadio pensavo a questo esordio in Serie A così veloce rispetto a quando ho iniziato questo mestiere, ho ripensato a tanti momenti da calciatore, ringrazio i miei ragazzi e tutto il Cagliari, perché insieme abbiamo vissuto una bella serata.
LA GARA
“Ho visto una squadra che ha cercato di mettere in difficoltà una Fiorentina costruita per fare un campionato di alto livello, un Cagliari che copriva bene le linee di passaggio con il lavoro di Prati davanti alla difesa, devo rivedere la gara ma credo si sia visto un Cagliari che ha fatto ciò che doveva per tutti i 90′ e più minuti. Non abbiamo mai mollato, giocando un primo tempo gagliardo e quadrato, una ripresa dove non ci siamo disuniti di fronte allo svantaggio. Conosciamo il campionato che abbiamo davanti, ma con umiltà e coraggio potremo toglierci soddisfazioni”.
I CAMBI
“La fortuna è che ci sono cinque sostituzioni, una regola che ho sempre conosciuto da quando faccio l’allenatore e che ha cambiato il calcio senza ombra di dubbio. Oggi era una strategia quella di inserire in corsa Luvumbo che poteva incidere di fronte alla minore lucidità dell’avversario, così è stato. Zito poteva fare ancora meglio ma sicuramente siamo contenti, così come di Gaetano che ha saltato quasi un mese di lavoro iniziale e dobbiamo piano piano ritrovare al pieno della condizione, Gianluca ha quella luce che serve, e a maggior ragione a gara in corso quando c’è meno lucidità può essere devastante”.
FEDELI ALLA STORIA ROSSOBLÙ
“Penso di rispecchiare la nostra storia, il Cagliari vuol dire dedizione, sacrificio, passione, emozione, e si è visto oggi con uno stadio così. Cerco sempre di mettere in campo queste doti e di infonderle al gruppo. Oggi è un punto di partenza, continuiamo così con umiltà e lavoro. Pareggio stretto? Stiamo coi piedi per terra, di fronte avevamo un allenatore che è un maestro, uno dei quattro scudettati, pensate che emozione ho vissuto oggi… Ecco non esagererei però sicuramente siamo contenti. Ora a Napoli? In Serie partite facili non ce ne sono, figuriamoci a Napoli, ma anche oggi con la Fiorentina. Non dobbiamo mai demoralizzarci, occorre lavorare duro, serve anche avere sana presunzione, credere nelle proprie caratteristiche, e poi parla il campo”.
SPIRITO DI SACRIFICIO
“I miei attaccanti sono ragazzi che sanno che – per essere coinvolti al meglio in un gruppo vincente -devono mettere dentro sacrificio soprattutto in fase difensiva. Sono felice di come si sono sacrificati tutti, anche chi è subentrato. Abbiamo alcune frecce nell’arco che hanno qualità ma senza sacrificio non si va da nessuna parte. Prima di venire allo stadio ho pensato a tante cose, all’esordio da calciatore, alla prima partita col Cagliari, ad altre cose che ho vissuto in questi dieci anni e in generale nella mia vita.
I SINGOLI
“Prati? Era nella sua zona di comfort oggi, credo che i giocatori vadano capiti, coccolati, non condannati. So cosa può darmi, non posso chiedergli ciò che chiedo ad Adopo, Folorunsho o altri con determinate caratteristiche. Poi ha preso una botta ed era in difficoltà così ho scelto Mazzitelli. Sono felice anche della prova che Prati ha fatto contro l’Entella, dove avevamo una struttura diversa in costruzione ed era normale che soffrisse. Matteo sa che le cose non gli vengono regalate e deve andare a prendersele, come tutti”.
COMPLIMENTI DA PIOLI
“Lo conosco molto bene e lo ringrazio tanto, per me esordire contro di lui in Serie A è emozionante e motivo di orgoglio. Abbiamo studiato la Fiorentina cercando di togliere profondità a Kean e sporcare le linee di passaggio. Quando siamo calati ci hanno fatto gol e abbiamo rischiato, ma non ci siamo mai disuniti e siamo stati premiati. Tradizione di gol all’ultimo? Ne ho parlato dopo l’Entella, ricordando tante rimonte. Anche oggi si è vista quella magia, sarebbe stato ancora più bello vincerla ma ci prendiamo questo bel punto”.
ROSA IN COSTRUZIONE
“Parto da un presupposto, io voglio avvicinarmi quanto più possibile a quella che è la storia del Cagliari, per questo vorrei qualcosa che mi permettesse di giocare a quattro dietro. È normale pensare che ci potrà essere qualche gara dove giocheremo per strategia a tre dietro, ma per la mia esperienza di allenatore e di calciatore penso che avere un difensore in più non ti permette di dare determinata spinta offensiva. Uno punta ad avere una difesa a tre e non a cinque, ma poi non sempre dipende da te. Emozione? Fortissima, penso che se fosse finita ugualmente 1-1 ma con gol nostro al 60’ non sarebbe stato così bello. Quindi prendiamoci questa bella energia e lavoriamo sodo”.