
Queste le parole di Fabio Pisacane, allenatore del Cagliari, dopo la vittoria per 2-1 in casa del Torino. L’analisi del tecnico con i media nella pancia dell’Olimpico Grande Torino.
LA GARA
“Siamo molto contenti per una vittoria importante in un campo difficile, dopo una settimana complicata che dà ancora più valore a questa affermazione. La cosa più bella è stata la reazione allo svantaggio, dopo avere iniziato bene la partita poteva essere una mazzata. Affrontavamo un Torino forte, ben allenato, che anche nella seconda parte ha messo dentro giocatori di alto livello, e siamo stati all’altezza. Mi piace guardare alla prestazione di diversi ragazzi che sin qui hanno giocato poco, penso a Kilicsoy e Mazzitelli, testimonianze di come ci sia un gruppo valido fatto da elementi sempre pronti. Luca sta facendo bene, avevo già detto che era pronto a darci una mano, poi quando poteva arrivare il suo momento si è fermato nuovamente, ma senza dubbio ha qualità ed esperienza che fanno al caso nostro. Oggi è un mattoncino in un cammino lungo, ci prendiamo tante note positive ma non tralasciamo alcune cose che non hanno funzionato e che vanno migliorate, come la gestione di alcune transizioni al cospetto di un Torino che sapevamo ci avrebbe messo in difficoltà. A volte ci siamo fatti trovare sguarniti, così come nel finale potevamo gestire meglio alcune situazioni”.
GRUPPO SOLIDO
“Oggi davanti avevo alcune opportunità, in alcuni reparti c’era più scelta e in altri meno a causa delle defezioni, ma io non mi fascio mai la testa e lavoro con quello che il momento ci mette a disposizione, visto che in una stagione può succedere di vedere l’organico ridotto dagli infortuni. Sono contento perché la squadra dimostra ancora una volta di non uscire mai dalla partita, di essere sul pezzo, anche dopo una settimana difficile e dopo una partita dove avevamo lasciato due punti in casa allo scadere. Sono felice perché il gruppo porta avanti un’idea costruita nei mesi, la propria identità, questo è quello che gratifica maggiormente un allenatore”.
LAVORARE ANCHE NELLE DIFFICOLTÀ
“Quando tutto sembra non andare per il verso giusto io penso che ci sia solo da lavorare, senza demoralizzarsi per le difficoltà che una stagione lunga ti pone davanti, come per esempio tanti infortuni in serie. Il gol di Kilicsoy? Al netto della rete, che è importante ma non è l’unica cosa da guardare, Semih ha legato il gioco, ha aiutato la squadra, ha lavorato con gli altri, poi sicuramente ha colpi nello stretto davvero di altissimo livello, io da allenatore devo analizzare tutto nel complesso ed è per questo che magari nelle scorse settimane non era stato chiamato in causa con continuità. Oggi Semih riesce a operare nel nostro sistema, portando valore aggiunto, e siamo felici di questo”.
NESSUNA ESALTAZIONE
“Io sin da inizio stagione mi sono promesso di non commentare episodi arbitrali, e oggi faccio lo stesso (riferimento all’episodio di inizio gara col contatto tra Paleari e Idrissi, ndr). Mi ha infastidito soltanto la poca disponibilità a collaborare nell’arco dei novanta minuti, soltanto questo mi sento di dire sulla direzione di gara. Mi concentro su ciò che la squadra sta facendo, i complimenti che raccoglie ogni settimane, e sul percorso che è ancora molto lungo perché i ragazzi sanno che nel calcio tutto può cambiare in positivo o in negativo da una gara all’altra. Oggi ci godiamo la quarta vittoria del campionato, la seconda in trasferta in 17 gare, ma da domani si penserà subito al Milan”.
LE ASSENZE
“Non amo gli alibi, sono la ricetta per spiegare quando perdi e non mi appartengono. Se avessimo perso non avrei certo chiamato in causa gli assenti, preferisco concentrarmi sul lavoro, sull’operato dei ragazzi, mio e dello staff. Esposito fuori? Scelta tecnica, normale, perché aveva sin qui giocato quasi sempre dal 1′ e col Pisa anche dopo una settimana dove non aveva lavorato al meglio; oggi abbiamo gestito il suo minutaggio ma c’era anche una decisione tecnica alla base del suo partire dalla panchina. Idrissi? Riyad sta crescendo, lo conosco bene, non deve esaltarsi ma guardare avanti, lui come altri ragazzi fa parte del gruppo e ha qualità importanti che deve affinare”.
SECONDO GOL CONSECUTIVO DI SEMIH
“Quello che fa in campo stretto, in allenamento in particolare, è roba da circo. Poi il campo da calcio è grande, lui ha qualità enormi ma viene da un calcio come quello turco dove giocava in una grande squadra che ha per l’80% la palla e gioca quindi in modo diverso. Ha avuto problemi di adattamento, ma è normale quando parliamo di un ragazzo giovanissimo alla prima esperienza in Italia. Siamo contentissimi per lui, sappiamo quanto aspettasse questo momento e quanto abbia lavorato insieme ai compagni, si merita questa soddisfazione come quella della settimana scorsa”.
PALESTRA PROTAGONISTA COL CAGLIARI
“È un patrimonio del calcio italiano. Ha gamba, sa usare entrambi i piedi con scioltezza, mi colpì da subito la sua personalità palla al piede sin dai tempi della Primavera. Balza all’occhio il fatto che non sai mai in che direzione andrà quando ti punta, crossa col destro e col sinistro, ha voglia di migliorare. Sicuramente può crescere, e per il suo bene bisogna fargli notare anche cosa non va per il verso giusto, come per esempio nelle ultime due gare non mi ha soddisfatto pienamente nelle due fasi. Non ho avuto paura di lanciarlo subito da titolare, non ho paura di perderlo, non entro poi in altre dinamiche che non mi competono. Mi auguro che possa rimanere a Cagliari almeno sino a giugno, ma di calciomercato non parlo, men che meno oggi a caldo e dopo una vittoria. Sono considerazioni che si fanno in altre sedi, il Club è attento a ogni situazione e lavoriamo tutti di concerto per prendere le decisioni che fanno al caso nostro”.