SERIE A! SERIE A! SERIE A!

Archivio News - 06/05/2016

E’ fatta! Finalmente è finita! Adesso anche la matematica deve arrendersi all’evidenza: il Cagliari è tornato in Serie A. Sarebbe bastato un punto per certificare la certezza della promozione: ne sono arrivati tre, con una vittoria esaltante, per 3-0 sul campo del Bari, davanti a oltre 30.000 spettatori, un’arena ribollente di tifo per la propria squadra. Un ambiente sportivamente ostile, che è servito per tirare fuori il meglio della formazione rossoblù, mai come oggi concentrata, feroce, sul pezzo. Una prova di personalità e maturità, da grande squadra come richiesto dalle circostanze: uno strappo decisivo, l’allungo che ci voleva per seppellire le minime speranze degli inseguitori e regalare ancora una volta la Serie A a tutta una città, a tutta un’isola, a tutto un popolo. E forse non è un caso che il successo sia arrivato contro il Bari, stesso avversario affrontato in quel 12 aprile 1970, data di uno storico scudetto.

Una Serie A che ha visto, nel corso di un’annata dura e difficile, tanti protagonisti. Marco Storari, il portierone capace di grandi prodezze, tornato in Sardegna dopo l’indimenticabile parentesi del 2008; Fabio Pisacane, il corsaro della difesa, sulla destra o al centro; Marco Capuano, bersagliato dalla sfortuna, l’asso vincente nella prima e ultima parte della stagione; Luca Ceppitelli, anche lui più forte della cattiva sorte, tutto cuore e coraggio; Nicola Murru, il futuro del calcio italiano nel ruolo; Alessandro Deiola il prodotto del vivaio, la rivelazione stagionale; Davide Di Gennaro, il cervello della squadra; Marco Fossati, il degno alter ego del regista, centrocampista completo; Joao Pedro, classe, fantasia e gol made in Brasil; Niccolò Giannetti, lottatore e spietato esecutore sotto porta; Diego Farias, primatista di gol e assist. E ancora: Antonio Balzano, lo sprinter della fascia; Luka Krajnc, la difesa è roba sua; Bartosz Salamon, piedi da centrocampista e specialista nel gioco aereo; Antonio Barreca, il gemello di Murru; Andrés Tello, polmoni d’acciaio e gambe da funambolo; Marco Sau, tolto di mezzo dalla sfortuna ma sempre presente al momento di metterla dentro;  Alberto Cerri, il bomber che ha messo il sigillo nei momenti topici; Gianni Munari, veterano esperto in promozioni; Antonio Cinelli, giunto a gennaio a fornire il suo contributo di  grinta e determinazione; Rafael e Roberto Colombo, sicure garanzie in caso di raffreddore a Storari e impagabili uomini-spogliatoio. Dulcis in fundo, i due condottieri piegati soltanto dalla sfortuna: Daniele Dessena, il gran capitano, e Federico Melchiorri, il terrore delle difese avversarie. Un gruppo fantastico allenato da Massimo Rastelli, alla terza promozione in carriera, la più importante. Che la squadra fosse forte bastava leggere i nomi; il tecnico l’ha plasmata dandole un cuore ed un’anima, che non si è mai smontata nemmeno davanti alle botte tremende inferte dal destino. Su tutti, la Società, con in testa il presidente Tommaso Giulini, che ha saputo programmare la riscossa dal primo minuto subito dopo la dolorosa retrocessione dell’anno scorso, affidandosi per la ricostruzione ad un direttore sportivo esperto e competente come Stefano Capozucca. Il risultato è stato un’alchimia perfetta tra squadra e Società, un blocco di cemento compatto capace di riconquistare la Serie A con tre giornate di anticipo, dopo un torneo entusiasmante.

Per lo scontro decisivo Massimo Rastelli recupera Luca Ceppitelli e Diego Farias. A centrocampo insieme a Di Gennaro e Deiola c’è Marco Fossati, che si posiziona sulla sinistra. Camplone dalla parte opposta si affida ai brevilinei: De Luca, Defendi, Rosina con in attacco il panzer Maniero. Il Cagliari ha un approccio rabbioso sulla partita, Farias è in palla. Il brasiliano si fa vedere subito con un paio di affondi, su uno di questi il suo tiro non va distante dai pali. Il Bari è pericoloso al 10’: testa di Maniero all’altezza del disco del rigore, splendida risposta di Storari. Poi è l’ex Lazzari a concludere dalla distanza, sul fondo. Ma è la serata del Cagliari;: al 16’ sugli sviluppi di un angolo, Di Gennaro mette al centro dalla sinistra, Joao Pedro colpisce al volo, Micai ribatte. Subito dopo Di Gennaro non controlla in piena area un pallone invitante passatogli da Giannetti. Al 20’ ancora Di Gennaro in evidenza: sinistro di poco fuori. Al 21’ Joao Pedro rifinisce per Farias, destro da posizione decentrata, Micai para di piede. Il gol è nell’aria e arriva al 24’: Giannetti approfitta di un errore su una rimessa laterale dei pugliesi, palla a Joao Pedro che controlla e da fuori area fa partire un destro che si spegne nell’angolo lontano di Micai. Contrariamente a quanto era avvenuto in occasioni recenti, il Cagliari non fa l’errore di abbassare il baricentro e accontentarsi. I rossoblù al contrario continuano a premere, favoriti anche da un atteggiamento tattico più aperto da parte dei baresi. Al 31’ cross di Murru, testa di Deiola che però non riesce a schiacciare verso la porta. Finale di tempo con il Bari più attivo, ma la difesa rossoblù è salda, Storari non corre ulteriori pericoli e la prima frazione scorre senza altri brividi. La ripresa inizia invece col botto. Contropiede micidiale innescato da Farias che serve Giannetti sulla sinistra, l’attaccante senese restituisce il pallone al brasiliano nel corridoio, Diego si invola, entra in area e con un destro preciso fulmina Micai. Partita in cassaforte: il Bari ci prova generosamente, colpisce un palo con Rosina, poi è Storari a negare il gol con una prodezza su rovesciata di De Luca. Entrano anche Cerri, Tello e Salamon, a partecipare alla festa. Il sigillo finale all’87’: Joao Pedro dalla sinistra centra per Cerri che arriva in corsa e scarica un sinistro alle spalle di Micai. Cinque minuti di recupero, il verdetto è scritto: il Cagliari si riprende il suo posto in Serie A.

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