SALA STAMPA | Elia Caprile si presenta

Ultimissime - 15 Gennaio 2025

Conferenza stampa di presentazione al Crai Sport Center per Elia Caprile, portiere del Cagliari arrivato in Sardegna nei primi giorni del calciomercato invernale 2025 e già protagonista nella sfida di Milano per l’1-1 contro i rossoneri. Queste le sue parole ai media.

VERSO IL LECCE
“Un derby per me visto il legame con Bari? In qualche modo sì, ma conta prima di tutto perché è importante per il Cagliari e il nostro cammino verso l’obiettivo. Dobbiamo affrontare la partita consapevoli del loro buon momento, ma anche del fatto che noi siamo forti e sappiamo cosa possiamo fare per metterli in difficoltà. Stiamo lavorando al meglio, non vediamo l’ora che sia domenica e personalmente sarà bello giocare davanti al pubblico rossoblù che da avversario ho sempre percepito come una spinta importantissima per il Cagliari”.

NUOVA CITTÀ E NUOVA SFIDA
“Sto ambientandomi piano piano, sono i primi giorni in Sardegna e sto scoprendo questa terra e le sue peculiarità. Gaetano mi guida un po’ in città e sto conoscendo alcune specialità della tavola, non vedo l’ora di poter avere qui anche la mia fidanzata Emily e il mio cane Wendy, un samoiedo”.

IL CAPITOLO CAGLIARI
“Ho voglia di giocare e mettermi sempre in discussione, in questi sei mesi a Napoli non ho avuto la possibilità di giocare con continuità e ho un po’ sofferto, ora però sono concentrato su questa sfida, ho sempre lavorato al massimo per farmi trovare pronto. La scelta di Cagliari va nella direzione di accettare una nuova avventura, a Napoli sono sempre stato benissimo come ambiente di lavoro e città e auguro loro il meglio”.

PRIMI BILANCI
“Ho sempre sognato di arrivare in alto, in Serie A. Questo è l’obiettivo principale di ogni bambino e l’ho sempre coltivato, al di là di soldi, fama o tutto ciò che c’è intorno. Penso a lavorare sodo tutti i giorni, se lavori bene i risultati arrivano, poi a fine corsa si tirano le somme. Certamente sono fortunato a essere arrivato in Serie A, questa è una responsabilità che sento verso chi non ci è arrivato, mi metto sempre in gioco e voglio sempre farlo per dimostrare ciò di cui sono in grado, sento il bisogno di giocare a calcio perché mi rende felice. Sabato ho avuto la fortuna di giocare a San Siro, tre anni fa giocavo in Serie C davanti a un centinaio di persone, e questo non posso dimenticarlo. Giocare a San Siro, peraltro con quella prestazione, mi rende orgoglioso, sentire felici i miei affetti, dopo i mesi di Napoli in cui non giocavo e un po’ soffrivo, è la cosa che conta maggiormente”.

TIFOSI, CHE SPINTA!
“Giocare da avversario a Cagliari non è mai semplice, perché è uno stadio compatto e sempre pieno. E quando la partita si mette bene per il Cagliari diventa tosta per l’avversario perché c’è tanto rumore. Domenica mi aspetto quello che i tifosi hanno sempre fatto, ovvero sostenerci per arrivare all’obiettivo”.

SANT’ELIA
“Un simpatico gioco di parole che mi fa piacere per l’accostamento con un simbolo della città, ho apprezzato il post sui social del Cagliari dopo la partita, siamo partiti bene, speriamo di continuare così. Quando non giochi con continuità l’occhio un po’ perde qualcosa e c’è bisogno di riabituarsi, sabato forse ci ho messo un po’ a carburare, ma cerco di essere un valore aggiunto per la squadra, provando a dare sicurezza con personalità e coraggio. Sono un portiere e so che devo essere un riferimento per i miei compagni, mi prendo volentieri le mie responsabilità. Ho scelto il 25 come numero perché sia io che mio fratello siamo nati quel giorno. La parata più difficile di Milan-Cagliari? Secondo me è stata l’uscita bassa su Jimenez nel secondo tempo. Il mister? Sicuramente il fatto di conoscerlo già mi dà qualche vantaggio nell’ambientamento e nell’apprendimento, lui si è speso per avermi qua e sono molto contento di tornare a lavorare con lui, dopo che l’anno scorso mi ha dato tanta fiducia. Spero di ripagarlo anche quest’anno. L’obiettivo è la salvezza, siamo partiti bene con il Milan ma domenica ne abbiamo una fondamentale con il Lecce e tutti insieme siamo metallizzati su quella”.

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