Muzzi a “Il Cagliari in diretta” su Radiolina

Ultimissime - 6 Marzo 2025

Ospite di Radiolina nella trasmissione “Il Cagliari in Diretta”, Roberto Muzzi ha parlato dell’imminente semifinale di Coppa Italia Primavera, mercoledì 12 alle ore 15 contro la Juventus: gara secca al Crai Sport Center (Clicca qui per i biglietti).

IL CAMMINO DELLA PRIMAVERA
Prima, però, la sfida di sabato contro la Roma, alle ore 13 al Crai Sport Center. “In semifinale di Coppa Italia Primavera troveremo una squadra molto forte come la Juventus. Mercoledì prossimo, confidiamo nella presenza di tanti tifosi nel nostro centro sportivo, i ragazzi ne hanno bisogno e per loro questo traguardo è molto importante per la crescita personale dal punto di vista umano, tecnico e atletico. Intanto sabato giochiamo contro la Roma, sfida importante per il nostro cammino perché da qui alla fine vogliamo vincere più partite possibile per vedere poi quella che sarà la nostra classifica. Arrivare in fondo alla manifestazione come la Coppa Italia vuol dire tanto per tutto il Settore Giovanile, il cui compito è quello di preparare al meglio più giocatori possibile per il salto, difficile, nel calcio professionistico”.

LA FILOSOFIA DEL SETTORE GIOVANILE
“Mister Fabio Pisacane sta facendo un lavoro importante con la Primavera, ma poi ci sono Bernardo Mereu, Pierluigi Carta, Mattia Belfiori, Oscar Erriu, tutte figure tecniche e dirigenziali che lavorano ogni giorno coi ragazzi dentro e fuori dal campo. Il Cagliari lavora con prospetti sotto età nelle varie categorie, in Primavera abbiamo diversi 2008 e 2007 e qualche 2009 che inizia ad affacciarsi nel gruppo, e così nelle altre categorie inferiori. Il risultato è importante ma prima di tutto pesa ciò che costruisci nel tempo dando priorità al futuro”.

LAVORARE COI GIOVANI
“Ci vuole pazienza, non tutti i ragazzi hanno le stesse caratteristiche sia fisiche che morali, nel percorso di crescita ci sono molte variabili e vanno sempre valutate con attenzione, pazienza, andando a monitorarle nel tempo. Nella storia ci sono tanti talenti che non sono venuti fuori o magari lo hanno fatto più lentamente per limiti propri o perché non c’è stata la calma giusta. L’obiettivo deve essere sempre quello di lavorare in prospettiva e non nell’immediato, raccogliendo nel tempo i frutti di un operato che coinvolge tante parti del Club”.

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