INTERVISTA | Deiola con “L’Unione Sarda”

Alessandro Deiola ha rilasciato un’intervista a “L’Unione Sarda” in edicola lunedì 13 ottobre. Di seguito un estratto della chiacchierata del centrocampista e vicecapitano rossoblù con il giornalista Enrico Pilia.

IL BENE DELLA SQUADRA
«Cerco dipadeltarmi alle esigenze della squadra, basta essere in campo. Il difensore? Il ruolo me lo porto dietro da quando ero nelle giovanili, in emergenza può essere sfruttata questa mia capacità. Magari ragiono da centrocampista in alcuni casi, però guardo anche i compagni di reparto e mi faccio trovare pronto, anche con Ranieri è capitato un paio di volte.»

ENERGIA POSITIVA
«C’è un’energia positiva, molta consapevolezza, è un’ottima squadra. Lavoriamo duramente, il campionato è complesso e ogni partita ti mette in difficoltà, ma il lavoro quotidiano ci fa dare il meglio senza tralasciare i dettagli. Portiamo in campo l’entusiasmo che si respira al centro sportivo.»

LA STIMA DEGLI ALLENATORI
«Come ho sempre detto, io cerco di allenarmi e di dare il massimo, migliorandomi, facendo il mio lavoro con coscienza. Cerco di dare il cento per cento, ogni giorno. Sono a disposizione, sempre per il bene di questa squadra. E sinceramente sono contento che gli allenatori percepiscano quanto sia importante per me questa maglia, questo gruppo.»

MISTER PISACANE, DA COMPAGNO A TECNICO
«Cambia solo il ruolo, ma l’entusiasmo che cerca di trasmettere è sempre quello. Ho giocato con lui per sei anni, abbiamo condiviso molto, ma vi assicuro che si è preparato tanto. Anche se ha poca esperienza, non tralascia alcun dettaglio. Ha giocato a Cagliari, conosce l’ambiente, è l’uomo giusto. Ogni allenatore fa storia a sé, non importa se ha giocato o no. Dipende dalla persona che hai davanti, dalle sue idee, dal modo di trasmetterle. Certo, è un ex compagno e questo alla fine ha il suo peso.»

IL RUOLO DEL LEADER
«Io mi metto a disposizione, insieme a quelli che hanno più anni, dentro e fuori dal campo. Dobbiamo essere attenti a qualsiasi cosa che facciamo, siamo una famiglia, viviamo insieme, chiunque abbia bisogno noi ci siamo, io per primo. All’interno del gruppo è importante il nostro ruolo, lo ammetto. E quello di quest’anno è un bel gruppo: tutti dentro al cento per cento, tutti nel progetto. È normale che all’interno del nostro lavoro ci si rapporti, si cerchi di prendere spunto dai giocatori che hanno maggiore esperienza come me, Pavo, Lupo e Zappa, tra gli altri. Anche sui movimenti. Confrontarsi è sempre utile, accade anche da noi.»»

COME LA PRIMA VOLTA
«Non è mai abitudine, mai, vestire la maglia rossoblù. Ogni giorno è un’emozione, un’esperienza diversa. Ripenso al sogno che si avvera, sempre. Io onoro la maglia, la mia prima missione per fare bene insieme ai compagni. Cosa mi fa paura? Oggi nulla. Affronto tutto di petto, dalle difficoltà alle cose belle. Bisogna stare sempre con la testa sulle spalle. Nulla da temere, mi ritengo molto fortunato.»

I SOCIAL E LE CRITICHE
«Fino a qualche anno fa era una cosa che mi faceva soffrire tanto, ci davo veramente molto peso. Poi ho iniziato a bilanciare la cosa, non mi interessa più, chi se ne frega. Nel calcio un giorno va male e un giorno benissimo, è una bilancia che va su e giù. Meglio lasciar perdere. Certe critiche possono destabilizzarti tanto, devi circondarti di persone che ti diano cariche positive e pensare ad altro.»

MESSAGGIO AI TIFOSI
«Continuate a starci vicino con questo entusiasmo, non vediamo l’ora di tornare in campo davanti a voi, in casa, per inseguire l’obiettivo.»