🎙️INTERVISTA | Idrissi a “Il Cagliari in Diretta”

Prima Squadra - 16/10/2025
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Il laterale rossoblù e della nazionale U21 Riyad Idrissi si è raccontato all’interno di “Il Cagliari in Diretta”, trasmissione di Radiolina e Videolina. Queste le sue parole:

L’ESORDIO IN A
“L’emozione è stata grande, difficile da raccontare. Mi scaldavo a bordocampo, ogni tanto guardavo verso la panchina, speravo che il Mister mi facesse entrare. Poi il sogno si è avverato, l’esordio in A con il Cagliari, la squadra del mio cuore, che tifo sin da bambino. Così è tutto ancora più bello. Una volta entrato in campo l’emozione è svanita e ho pensato solo a fare del mio meglio, alla gara, che per fortuna è andata bene. Le reazioni a Sadali? Quando arrivi da un paese così piccolo, dove tutti si conoscono, ogni successo di un compaesano è anche il tuo. Oltre al nucleo familiare lì ci sono tante persone che mi vogliono bene, che mi hanno aiutato a crescere. Il mio esordio in A è stata una gioia condivisa con tutti, tutti mi hanno manifestato la loro grande gioia e ci tenevo a ringraziarli. Così come ringrazio Isili e la polisportiva dove ho continuato a giocare dopo Sadali. Anche loro sono come una famiglia per me: mi vogliono tanto bene, mi hanno dimostrato il loro affetto. Spero di poter festeggiare con tutti quanto prima”.

COLTIVARE IL SOGNO
“Ho iniziato a giocare da piccolissimo, prima nel Sadali poi ad Isili, all’interno della Cagliari Football Academy. A 13 anni sono iniziati i viaggi per allenarmi anche a Cagliari. Quando ho pensato di poter diventare davvero un calciatore professionista? Entrato al Cagliari all’inizio non giocavo tanto. Fui, però, confermato per la stagione successiva, in Under 15. Feci una buona parte del campionato, poi purtroppo ci fu lo stop per il COVID, ripresi ad allenarmi con quelli più grandi di me, i 2004, facendo abbastanza bene. Da lì ho avuto sempre più convinzione nei miei mezzi. Sin da piccolo ero molto ambizioso, ho sempre sognato in grande. Dopo quel periodo arrivai in Primavera, un anno prima rispetto ai tempi: quando tutto sembrava andare per il meglio, mi ruppi il crociato. È stata un’altra prova, dovevo reagire all’infortunio. Colui che mi ha dato la spinta definitiva, la sicurezza che mi ha permesso di esplodere, è stato mister Pisacane: era subentrato sulla panchina della Primavera, in quel momento ha saputo far emergere tutto il mio potenziale. Tra i professionisti arrivano davvero in pochi, io ho sempre voluto provarci e ho dato il massimo per riuscirci, così da non avere mai rimpianti. Ma so bene che il mio percorso è appena agli inizi”.

IL DEBUTTO IN U21
“Dopo l’esordio in A con il Cagliari è arrivata anche la prima convocazione e il debutto con la nazionale azzurra Under 21, sino ad allora avevo fatto l’U20 e l’U19. Un’altra grande emozione, parliamo dell’ultimo step prima di arrivare in Nazionale maggiore. Ci tengo a ringraziare la Federazione, Mister Baldini, che hanno creduto in me, sono stato convocato anche ora a ottobre. Spero siano rimasti contenti per ciò che ho dato in questi raduni, sia come calciatore che a livello umano”.

L’ESPERIENZA AL MODENA
“La scorsa stagione, la prima con i “grandi”, è stata molto importante, sono passato direttamente dalla Primavera ad una prima squadra in B. Ho potuto continuare a crescere in una piazza importante come Modena, con tanti tifosi ed una Società seria alle spalle. Le cose sono andate abbastanza bene, ero in prestito, il mio obiettivo era quello di ritornare a fine stagione a Cagliari, sapevo che la Società credeva in me”.

UNA FAVOLA ROSSOBLÙ
“Come è stato entrare nello spogliatoio del Cagliari? Bellissimo ed emozionante. Il mio nome sull’armadietto, ho iniziato a condividere lo spogliatoio con calciatori come Pavoletti, Deiola a cui anni prima avevo fatto da raccattapalle allo stadio. Pensi a quei momenti, a quando gioivi per i loro gol: oggi sei con loro, in quella squadra, a condividere direttamente quelle emozioni”.

LA FAMIGLIA
“Quando parlo della mia famiglia ogni volta quasi mi commuovo. I miei genitori sono nati in Marocco e hanno scelto poi di venire in Sardegna, a Sadali, dove sono nato. Ci sono sempre stati, anche nei periodi più difficili per me, che in questo sport capitano. Sono i miei idoli. Penso ai sacrifici fatti da mio padre per accompagnarmi agli allenamenti, facendo anche tanti chilometri. Lui mi ha insegnato a restare sempre con i piedi per terra, ad aiutare il prossimo. Penso alla vicinanza di tutti quando per inseguire il mio sogno ho dovuto lasciare casa: almeno una volta alla settimana venivano a trovarmi a Cagliari e a vedermi giocare. E quando tornavo a casa a Sadali era una festa: mia madre mi preparava i piatti che mi piacevano di più, i culurgiones e alcuni piatti tipici arabi. I miei genitori mi hanno sempre spronato a continuare gli studi, ad essere un esempio positivo. Ora lo fanno con i miei fratelli, la scuola è una palestra di vita. Mi sono diplomato in odontoiatria, ho fatto l’Istituto tecnico Meucci di Cagliari. Sono il maggiore di quattro figli, siamo due maschi e due femmine. Ismail è attualmente nell’U16 del Cagliari; Ferdaous gioca nell’U13 femminile. La passione per il calcio? Credo me l’abbia trasmessa mio padre, da ragazzo giocava in Marocco, anche se non ad alti livelli. Poi magari sono stato io aver trasmesso questo amore ai miei fratelli. Quando ho esordito in A contro la Fiorentina all’Unipol Domus, Ismail era a bordocampo, faceva il raccattapalle: quando il Mister mi ha chiamato per entrare era proprio al mio fianco. Ho saputo dopo che si è commosso”.

IL LEGAME CON IL MAROCCO
“I miei nonni, zii, cugini, sono in Marocco, vicino a Rabat. Ho un rapporto bellissimo con questa Terra, da piccolo ci andavo ogni estate, ma avevo più tempo. Purtroppo è da anni che non riesco più ad andarci per via degli impegni. Mi manca e spero di tornarci presto. Il ricordo più bello? È in realtà un aneddoto che mi hanno raccontato, ero molto piccolo: eravamo in salotto, mio zio mi lanciò un’arancia e io, anziché prenderla con le mani, di istinto la calciai”.

IL BOLOGNA ALL’UNIPOL DOMUS
“Quella di domenica sarà una gara difficile, contro un avversario di livello. Ma noi siamo il Cagliari e venire a giocare da noi è tosta per chiunque: abbiamo la spinta dei nostri tifosi che ci sostengono sempre e si fanno sentire. Sarà una partita bella, daremo il 110% per regalare una gioia alla nostra gente”.

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