
Mister Fabio Pisacane ha analizzato il pareggio dell’Unipol Domus contro il Genoa ai microfoni dei media. Queste le sue parole:
TANTA AMAREZZA
“C’è amarezza, non si possono regalare dei gol come i primi due che abbiamo subito, specie in uno scontro diretto. È colpa mia, dovremo lavorare di più. Aggiungo anche le occasioni dove Caprile ha fatto una grande parata e poi Luperto è intervenuto con il tacco. Una squadra come la nostra, che lotta per il nostro obiettivo, non può perdere certi duelli negli ultimi venti metri. Venendo alle cose positive, di certo la doppietta di Borrelli, la sua prima in Serie A; il gol di Esposito. I gol per gli attaccanti sono molto importanti, lo sappiamo. E questo ci fa ben sperare per il futuro. Metto poi la reazione, sotto due volte, siamo sempre stati capaci di riprenderla e addirittura di portarci in vantaggio. Un peccato. Anche se nell’analisi complessiva della gara il pareggio può essere il risultato più giusto”.
LAVORARE PER CORREGGERE GLI ERRORI
Abbiamo preso il primo gol a difesa schierata, la rete scaturisce da un errore individuale. Il secondo nasce da un piazzato, alcuni calciatori stavano salendo per alzare il baricentro, ci siamo fatti trovare scoperti su un lancio di quaranta metri in diagonale, non si può prendere gol in una situazione del genere. Dobbiamo lavorare di più per alzare il livello e cercare di subire il meno possibile. Poi, però, ci sono anche gli avversari, un errore individuale. Sono episodi. La reazione alle reti prese è stata quella di una squadra che vuole raggiungere l’obiettivo. Ma a questo spirito devi aggiungerci altro. Per questo c’è amarezza: questa squadra nelle prime dodici gare è sempre rimasta aggrappata alla gara. E questo è un valore per chi gioca per la salvezza. Ma da qui in avanti mi auguro che venga messo anche dell’altro, quel qualcosa che poi ti permette di fare tuoi i tre punti. Ci vuole una ferocia diversa, soprattutto quando si giocano queste gare. L’avversario non può entrare con troppa facilità in area di rigore, allora c’è qualcosa da registrare. Oggi siamo soddisfatti a metà: non abbiamo vinto uno scontro diretto, ma muoviamo comunque la classifica.
GLI APPLAUSI PER CAPRILE
“Il terzo gol preso? Quello non lo valuto, non fa testo, sono incidenti che fanno parte di questo sport. Sbagliano anche i top player ed Elia lo è, per noi, per quello che sta facendo in questo campionato. Gli ho fatto una battuta, anche io feci un errore grossolano sotto la Nord che costò un gol. E anche io ricevetti un lungo applauso di incoraggiamento. Detto ciò, in queste prime dodici gare è decisamente molto più quello che Elia ci ha dato rispetto a quanto ci abbia potuto togliere oggi”.
SULLA STRADA PER L’OBIETTIVO
“Siamo sopra la zona rossa, la classifica è in linea. Mi auguro di avere questo margine anche alla fine del campionato. Sappiamo bene qual è il nostro obiettivo e le difficoltà della Serie A. La vittoria non doveva essere un’ossessione, lo avevo detto alla vigilia. Nei primi venti minuti, però, questo stato d’animo può averci condizionato. I tifosi pagano il biglietto, possono applaudire o fischiare, è un loro diritto. Sono il cuore pulsante del Club. Ma se vuoi giocare a Cagliari, in Serie A, non ti devi far condizionare dai mugugni. Siamo professionisti e se lo vogliamo fare a certi livelli dobbiamo avere anche la personalità e le serenità di accettarli”.
UN PERCORSO DI CRESCITA
“Volevamo dettare il ritmo, anche in fase di non possesso. Siamo partiti con un 4-2-3-1 per andare sul loro 3-5-2 a uomo e portare il terzino opposto dentro il campo e lasciare il quinto loro isolato. Ci siamo, però, resi conto che con la prima linea facevamo fatica a rompere su Vitinha o Colombo che venivano a smarcarsi tra le linee. Così dopo venti minuti abbiamo cambiato, abbassando Felici e portando Zappa dentro, per coprire meglio il campo abbiamo cambiato assetto e così limitato il Genoa. Cambio spesso? Proprio oggi non direi: 9 calciatori su 11 erano stati in campo anche a Como. In generale quando cambiamo è comunque per mettere i ragazzi nella condizione di avere dei vantaggi. Oggi volevamo fare una gara più offensiva: Obert e Gaetano hanno lasciato spazio ad un attaccante in più, Borrelli, e un centrocampista che ha capacità di inserimento come Deiola. Siamo una squadra giovane, a volte paghi in termini di solidità, ma è normale, fa parte del nostro percorso”.
NUOVI INVESTITORI NEL CLUB
“Ho conosciuto Maurizio Fiori quando quest’estate siamo stati negli Stati Uniti al torneo TST: si sta facendo qualcosa per il bene del Cagliari, per rendere il Club ancora più strutturato e solido. Sono qui da undici anni, non posso che essere felice di questo. Il Cagliari merita di andare sempre più lontano”.