
All’antivigilia di Juventus-Cagliari, l’allenatore rossoblù Fabio Pisacane ha parlato con i media presenti nella sala stampa del CRAI Sport Center di Assemini.
AMAREZZA DOPO IL GENOA
“Come detto a caldo, c’era amarezza dopo il risultato conseguito contro il Genoa. L’umore non era dei migliori, prendere 3 gol in uno scontro diretto non fa mai piacere. È stata una partita dalle sensazioni molto contrastanti: la squadra ha mostrato qualcosa di positivo ma ci sono state anche delle lacune nella fase difensiva e ciò ha portato alle reti al passivo. Solo con il lavoro quotidiano si può migliorare. Si poteva vincere, ma si poteva anche perdere, questo lo dobbiamo dire e quindi l’unico modo di reagire è concentrarsi sugli aspetti che non hanno funzionato”.
L’AVVERSARIO
“La Juventus ha tanti campioni, uno status da prima della classe. Starà a noi farci trovare pronti con le nostre armi. Partite facili non ne esistono, lo sappiamo, ma è anche vero che si parte sempre da 0-0 quindi dovremo giocarci le carte che saremo bravi a procurarci. Hanno preso un allenatore top come Spalletti, sono in fiducia dopo la vittoria in Norvegia, noi dovremo andare lì con entusiasmo e attenzione ai dettagli”.
LE DUE FASI
“Contro il Genoa abbiamo avuto numeri sull’indice di pressing di alto livello, che non avevamo registrato per esempio a Como o in altre gare. Di fronte ai liguri ci siamo schierati con la volontà di andarli a prendere alti e duellare, anche perché era una sfida a una concorrente diretta e richiedeva un determinato approccio. Abbiamo osato e siamo andati in difficoltà soprattutto nei primi 25 minuti, bisogna essere onesti e non nascondere la polvere sotto il tappeto, l’unico modo per imparare dagli errori”.
I SINGOLI
“Un giocatore come Folorunsho ci sta dando valide e diverse alternative, può essere impiegato in molteplici posizioni e questo per me è importante. Adopo ha giocato bene contro il Genoa, è entrato nel modo giusto, e capisco che i giudizi sulle prestazioni spesso siano soggettivi. Prati è incappato in una gara meno brillante, capita. Mina non è al meglio per una contusione alla gamba sinistra che ha rimediato in allenamento ed è in dubbio, sono ovviamente out Belotti e Zé Pedro, Mazzitelli potrebbe venire con noi anche se non è certamente al meglio. Gaetano? Quando gioca accende la luce, col Genoa volevamo fare una gara uomo contro uomo e non era l’ideale al cospetto di un centrocampo di gamba e fisicità, ma Gianluca ha qualità e paga il fatto di non avere fatto ritiro e di essersi fermato nuovamente dopo poche partite. Mi auguro che torni presto al suo standard con continuità. Questa squadra ha bisogno di tutti, in tutti i ruoli, ed è importante che ogni calciatore sia consapevole di questo affinché si faccia trovare pronto in qualsiasi momento, è per questo che ci sono i cinque cambi e che le rose si costruiscono di 25 e più elementi. Esposito? Il gol è la punta dell’iceberg, certifica il lavoro che fai ogni giorno, alimenta l’entusiasmo, quindi è sicuramente basilare anche se non è l’unico fattore da tenere in considerazione quando si valuta un attaccante”.
IL CALENDARIO
“Tutte le partite sono complicate, abbiamo fatto bene a Roma e Como, cercheremo di ripeterci a Torino, consci del fatto che affrontiamo avversarie forti. Dopo 12 partite è difficile fare un bilancio rilevante, ci vuole ancora un po’ di tempo: tanti gol li abbiamo presi da palla inattiva e su questo bisogna lavorare, poi dipende anche da che tipo di partita vai a preparare e dalla strategia. Se vai a prendere alto l’avversario rischi di subire tanti gol, se stai più basso è meno semplice creare una grande quantità di occasioni. Ma dipende anche da che tipo di partita si vuole fare e dalla strategia che si sceglie. Se cerchi di attaccare alto, rischi di essere infilato in ripartenza dall’avversario”.
LA TATTICA
“Non ci dobbiamo dimenticare che nella prima parte avevamo trovato una quadra, poi ci sono stati degli aggiustamenti anche in base alle varie situazioni verificatesi. Noi siamo il Cagliari e abbiamo bisogno anche della tattica, non solo della tecnica e dello spettacolo, che tutti vogliamo vedere ma che non sempre è possibile regalare. A Como abbiamo utilizzato una strategia, simile a quella contro la Lazio, ma noi siamo il Cagliari e ci sono partite dove devi necessariamente fare punti, al di là del gioco mostrato”.
RICORDI PERSONALI IN CASA JUVE
“Sicuramente il primo fu speciale, perché per me che venivo dal basso giocare in casa della Juventus rappresentava il coronamento di un sogno e di un percorso di sacrificio e dedizione. Fu, nel 2016, la prima partita con un rigore concesso col VAR, alla prima giornata di campionato. E poi non posso dimenticare quella in cui marcai Cristiano Ronaldo, per me non era banale avere come avversario diretto un calciatore di quella caratura”.