A due giorni dalla sfida, l’allenatore rossoblù Fabio Pisacane ha presentato al CRAI Sport Center il match del “Maradona” contro il Napoli. Queste le sue parole:
I COMPLIMENTI ALL’U20 ROSSOBLÙ
“Voglio iniziare facendo i complimenti all’U20: a mister Pisano, al suo staff, ai ragazzi, molti di loro li ho allenati la scorsa stagione. Dispiace per come è finita la finale di Supercoppa, ma ci tenevo a fare i complimenti a tutti per la grande prova di caparbietà, coraggio, spirito che hanno offerto a Milano. Avrebbero meritato di più. Resta la grande soddisfazione di aver giocato una finale, un vanto per tutto il nostro Settore giovanile che continua a dare i suoi frutti”.
UNA GARA SPECIALE
“Quella contro il Napoli per me non può essere una partita come le altre. Lì sono nato, lì ci sono le mie radici, la famiglia, i miei genitori, i miei fratelli, i miei amici di infanzia, anche se ormai qualcuno di loro – come Genny per esempio – dice che sono un cagliaritano. È normale, è una partita particolare per me: però ho il vantaggio di averla vissuta da calciatore e, almeno dal punto di vista calcistico, non cambia nulla, per noi vale sempre tre punti e cercheremo di portarli a casa. Cosa dobbiamo mettere in campo per confrontarci con i campioni d’Italia? Di certo ci deve essere un grandissimo spirito, dedizione, sacrificio, tutti quei valori che stiamo facendo nostri dal primo giorno di preparazione e che questa squadra deve avere dentro, è un qualcosa che ci chiede la storia”.
SULLA GARA DEL “MARADONA”
“Sì, nell’ultima vittoria del Cagliari a Napoli ero in campo, speriamo che questo ricordo sia di buon auspicio. Ancora oggi sono contento di quella vittoria, ma sarò ancora più contento se sabato dovessimo ripeterci. Di certo si gioca per vincere, è qualcosa che vogliamo mettere dentro. Il Napoli si è rinforzato rispetto la scorsa stagione, è una squadra forte, con qualità, ci aspetta una gara che sappiamo bene ci presenterà delle difficoltà: l’abbiamo preparata anche per superare quei momenti e – allo stesso tempo – provare noi a creare delle difficoltà a loro. Abbiamo rispetto, ma non paura, non è nel nostro Dna”.
COMPATTEZZA E AGGRESSIVITÀ
“Il risveglio dopo la prima gara da allenatore di Serie A? Direi normale, so bene che – come mi ripeteva uno dei miei maestri – “il calcio ti illude”. Bisogna stare sempre con i piedi ben piantati a terra, in qualsiasi ruolo e momento: in quelli di esaltazione ti puoi subito trovare in difficoltà; in quelli più complicati puoi vivere immediatamente delle gioie. In ogni caso alleno da più di tre anni, sono abituato ai risvegli post gara. Magari posso dire che sì, è stata una mattinata dal sapore diverso, ma non mi ha intaccato di una virgola. So bene qual è l’obiettivo, qual è il lungo percorso che dobbiamo affrontare, sono consapevole che non è di certo una partita – che peraltro ha portato un punto, manco tre – a doverci distrarre. Ci ha dato tanti spunti positivi, ma anche tante cose da correggere, siamo in linea con l’andamento atteso. Compattezza, aggressività, sono ingredienti che non si possono avere da subito, sarebbe impensabile. Non si allenano in una settimana né in venti giorni, è qualcosa che richiede tempo. Ma siamo felici di averli visti già contro la Fiorentina. È qualcosa che dovrà essere consolidato e rinforzato. Questo partirà dagli allenamenti, la gara è il loro naturale riflesso”.
SUL MERCATO
“Sul mercato sono ottimista, con la Società c’è un dialogo costante. Come ho detto la scorsa settimana, ho fatto delle richieste ben precise e un ragazzo, Marco Palestra, è già arrivato. Mi aspetto che arrivi anche qualcun altro, anzi ne sono convinto. Sono fiducioso e credo nel lavoro che sta facendo la Società”.
CUORE ROSSOBLÙ
“I primi Scudetti del Napoli? Avevo 4 anni nel secondo, ho qualche foto sbiadita di quel tempo, ero insieme ad altri bambini, si tifava per la squadra della propria città. Gli altri due non li ho vissuti, non ero a Napoli ma a Cagliari. Negli anni da calciatore non sono stato, come già detto in altre occasioni, molto vicino al Napoli Calcio. Le Società che mi hanno permesso di avere una possibilità nel calcio sono state intanto il Genoa: a 13 anni mi ha sì portato lontano dalla mia città, ma mi ha dato la possibilità di coltivare il sogno di diventare un calciatore. E poi il Cagliari, la squadra che da calciatore mi ha dato le maggiori soddisfazioni a grandi livelli. Da grande ho sempre tifato per le squadre in cui giocavo, un professionista per me deve avere questa mentalità”.
IL LAVORO DEI CENTROCAMPISTI
“Oggi – statisticamente parlando – si vedono pochi tiri da fuori, è cambiato il modo di giocare delle squadre. O per posizioni o per relazioni, oggi cerchi di giocare più corto tra i reparti e questo comporta dei contro, perché difficilmente il calciatore viene invitato a calciare dai 25/30 metri, posto che comunque dovrebbe avere nelle sue corde questa caratteristica. Stesso discorso per gli inserimenti dei centrocampisti, è difficile inserirsi da dietro se si predilige un calcio fatto di spazi stretti, posizioni, dove la palla si deve muovere veloce e deve viaggiare in un raggio non più di 7/8 metri da un calciatore e l’altro. Sono cambiati i modi di interpretare le gare, la metodologia per fare un certo tipo di calcio: vale per noi come per tante altre squadre. In ogni caso per portare un centrocampista a inserirsi, quello che cerchiamo di fare è occupare un lato liberando quello opposto, ci si arriva sempre attraverso una codifica”.
SUI SINGOLI
“Gaetano ha messo altri minuti nelle gambe, sicuramente può essere della gara, anche dall’inizio o a partita in corso. Sarà uno dei dubbi di formazione che mi porterò sino all’ultimo. Borrelli? Ha fatto un buon esordio, ha dato alcuni spunti positivi, occorre lavorare su quelli meno buoni, così da migliorare sia il suo lavoro di raccordo che dell’occupazione dell’area. Sono contento dello spirito che ci ha messo, del coraggio, era la sua prima uscita, ha fatto una gara di grandissima generosità, dando tutto, ed è quello che voglio vedere da ognuno di questi ragazzi. Potrebbe ripartire dall’inizio o potrà essere una freccia in corso d’opera. Palestra è arrivato alcuni giorni fa, ma è già in ottima condizione, ha fatto tutto il ritiro, è ben allenato, ha una grande struttura. Sappiamo quel che ci potrà dare e lo abbiamo scelto per questo, vedremo come impiegarlo. Si trova meglio a destra, ma può giocare in entrambi i lati”.