Michel Ndary Adopo è intervenuto all’interno di “Il Cagliari in diretta”, trasmissione in onda su Radiolina e Videolina. Queste le parole del giovane centrocampista, arrivato in rossoblù la scorsa estate e già a quota 28 presenze in stagione.
SEMPRE IL MASSIMO
“È la prima volta che gioco così tante partite: sto trovando continuità, sono felice. Però so bene che devo lavorare ancora di più, devo crescere tanto per portare le mie prestazioni ad un livello il più alto possibile. Conoscevo già mister Nicola dai tempi del Torino, lo ringrazio per la fiducia che mi sta dando. Mi sprona a dare sempre il massimo”.
L’ISOLA FELICE
“Siamo un bel gruppo, sano, formato da ragazzi che vogliono migliorare sempre e fare bene in ogni gara. Qui ho trovato una bella città, dove molto spesso splende il sole, che per me è importante. La gente è ospitale, ti accoglie con il sorriso. I tifosi stanno sempre al nostro fianco, anche nei momenti più difficili, quando le cose non vanno come vorremmo. È un aspetto fondamentale”.
LA FAMIGLIA
“Mia madre è nata in Senegal, mio padre in Costa d’Avorio, si sono conosciuti negli Stati Uniti. Insieme si sono trasferiti in Francia, a Villeneuve-Saint-Georges, vicino a Parigi, dove oggi lavorano come ingegneri informatici. Così sono nato in Francia, ma sin da piccolo in estate si andava almeno un mese in vacanza in Senegal e in Costa d’Avorio. Ogni anno alternavamo. I miei genitori volevano trasmettermi da subito il valore delle mie origini, farmi vivere la gente dell’Africa: sempre allegra, sorridente. Sono francese, ma mi sento sia ivoriano che senegalese, mi piacciono entrambi i Paesi. La Nazionale? Ho giocato con le selezioni giovanili francesi, in famiglia se ne discute: mia madre vorrebbe tanto che scegliessi il Senegal, mio padre la Costa d’Avorio. Loro sono entrambi molto attaccati a me, siamo lontani, ci chiamiamo spesso, vengono a trovarmi qui quando possono con le mie sorelle. A Cagliari vivo con la mia ragazza”.
SUPERARE LE DIFFICOLTÀ
“A 13 anni mi sono rotto il crociato. Sono dovuto restare fermo un anno e mezzo, quando ho ripreso ad allenarmi non sapevo più fare nulla. È stato difficile e, sinceramente, ho pensato di smettere e di seguire le orme dei miei genitori. La mia famiglia in quel momento mi ha aiutato, ho iniziato a giocare e piano piano è andata meglio. Poi durante un’amichevole mi hanno notato gli scout del Torino, ho fatto una settimana di prova da loro. Per fortuna è andata bene: sono arrivato in Italia ed è iniziata la mia carriera da calciatore”.
IL VALORE DEL GRUPPO
“Tra i compagni di squadra che più mi hanno impressionato sin dall’inizio dico Viola, ma Makoumbou per me è davvero forte. Siamo amici, mi ha aiutato tanto all’inizio, in campo parliamo francese. Al di là che giochi in coppia con lui o qualcun altro dei compagni di reparto, ognuno di noi grazie alla preparazione che ci trasmette il Mister e lo staff sa bene cosa deve fare. E quando la gara inizia dalla panchina, è molto importanti farsi trovare pronti: potresti entrare da un momento all’altro, bisogna stare concentrati, chi entra in campo a partita in corso può essere determinante, a maggior ragione oggi con i cinque cambi”.
I COMPLIMENTI ALLA PRIMAVERA
“Con la Primavera del Torino ho giocato e vinto la finale di Coppa Italia. So quindi cosa proveranno i nostri ragazzi a giocare questa finale, è qualcosa di emozionante, un momento speciale che di certo non capita tutti i giorni. Dovranno dare il massimo per portarla a casa. In generale il mio consiglio è dare sempre tutto, non pensare mai di essere arrivati. E questo vale per tutti, anche per me e i miei compagni. La ricetta è quindi lavorare tanto e restare umili”.
LA SFIDA DELL’OLIMPICO
“Il pari contro il Genoa è stato prezioso, abbiamo guadagnato un punto in classifica, dobbiamo continuare a migliorare per raggiungere il nostro obiettivo. La Roma? Ci stiamo preparando bene, già la settimana scorsa abbiamo lavorato insieme approfittando del ritiro anticipato per provare nuove soluzioni. Sappiamo che domenica sarà dura, ma non impossibile, abbiamo una salvezza da conquistare. In Serie A non ho ancora trovato il gol, ma arriverà. L’esultanza è pronta, sarà un balletto”.