SALA STAMPA

Ultimissime - 10/02/2024

Il presidente rossoblù Tommaso Giulini parla così dopo la sconfitta interna del Cagliari contro la Lazio.

VOGLIA DI REAGIRE
“Oggi c’era tanta delusione nello spogliatoio, nei ragazzi, nel mister e nello staff, lo avete visto anche in campo nel finale. Si riparte prendendoci le nostre responsabilità, ed è il motivo per cui ci metto la faccia, sia il mister che la squadra hanno preferito mettere subito già da oggi la testa sulla prossima gara. C’è tanto scoramento, la gara era stata preparata bene, come io ho stesso ho avuto modo di vedere personalmente in questi giorni, e c’era la convinzione di poter fare risultato. È mancato anche un pizzico di fortuna: dopo il 2-1 di Gaetano, meraviglioso, abbiamo subito la terza rete su un’altra deviazione, seppur non clamorosa come la prima, e questo episodio ci ha tagliato le gambe. Quando gli episodi non vanno a tuo favore non è solo questione di buona sorte, devi essere bravo tu a portarla dalla tua. Tutti nello spogliatoio erano devastati, significa che c’è un grande senso di responsabilità e tutti vogliono ripartire alla grande. A Udine ci sarà uno scontro diretto, non sarà semplice ma vogliamo e dobbiamo arrivarci al meglio”.

MISSIONE SALVEZZA
“Avevamo vissuto una bella settimana di lavoro, con grande voglia e dedizione nel curare il dettaglio per reagire dopo tre sconfitte consecutive. Il mister e i ragazzi si sono confrontati a lungo per capire le problematiche di questo momento. Mi fa piacere che il mister abbia deciso di riprendere gli allenamenti già lunedì, significa che tutti sono focalizzati sul mettere la testa in questa missione che ci aspetta nei prossimi tre mesi e mezzo e nelle prossime 14 battaglie”.

MOMENTO NEGATIVO
“La partita di Frosinone ha cambiato un trend che era diventato positivo sino a quel momento. Facendo risultato lì, certi equilibri nella lotta salvezza sarebbero cambiati. È arrivata poi la settimana della scomparsa di Gigi Riva, mai avremmo voluto perdere quella partita contro il Torino, e in quell’occasione ci è mancato anche quel pizzico di fortuna che ci avrebbe permesso di pareggiarla a tempo scaduto con Lapadula: sarebbe stato il meritato 2-2 dopo un buon secondo tempo. Contro la Roma la prestazione è stata invece disarmante, ce la siamo portata oggi in campo purtroppo, perché è subentrata la paura di vedere scappare via il nostro obiettivo”.

AVANTI CON RANIERI
“La nostra fiducia nel tecnico e nel suo gruppo di lavoro è totale: nessuno meglio di Claudio Ranieri può aiutarci ad uscire da questa situazione da qui alla fine della stagione. Non c’è il minimo dubbio su questo, e non tornerò sul tema in futuro: Ranieri non è e non sarà in discussione, perché è l’unico – assieme a questo spogliatoio – in grado di portarci alla salvezza cambiando l’attuale inerzia. Ci salveremo con Ranieri e andiamo avanti con lui non per riconoscenza per quello che ha fatto in passato, ma perché ha i valori e le competenze giuste, ha già detto che il Cagliari sarà la sua ultima squadra di club e quindi non accetterebbe mai di chiudere con un evento negativo. Nessuno meglio del Mister può lavorare sulla testa: è stato il nostro condottiero nella scorsa stagione e lo sarà fino alla fine, indipendentemente dal risultato. Se si raggiungerà l’obiettivo i meriti saranno suoi ma anche della squadra, come in passato, ma non può essere solo il Mister a salvarci, deve essere chiaro. Lui ci aiuterà a farlo, è un supporto per chi va in campo. Poi chi scende in campo deve dare di più”.

ERRORI FATALI
“Da inizio stagione paghiamo tanti errori individuali, gran parte di questa rosa sta giocando sotto le aspettative. Tutti si devono prendere le proprie responsabilità per venire fuori da questa situazione insieme alla Società, al Mister, al nostro pubblico che anche oggi non ha mai smesso di supportarci, lo ha fatto sino all’ultimo. Nonostante gli alti e i bassi degli ultimi anni ci sono sempre tutti a soffiarci dietro. Abbiamo una responsabilità ancora più grande. Ritiro? Ho parlato con il Mister, mi ha detto che avrebbe voluto riprendere gli allenamenti un giorno prima. Penserà lui insieme al Direttore Sportivo e ai capitani il da farsi in settimana, non è una scelta che mi compete così come le disquisizioni tattiche”.

GRUPPO VALIDO
“Ci sono ragazzi che stanno dando molto e sono in linea con quelli che erano i programmi, altri no. Ognuno si deve prendere le proprie responsabilità: seguire il mister, lottare con ogni stilla di energia per raggiungere la salvezza. Oggi più di altre volte ho visto paura, riverenza nei confronti dell’avversario, e questo ha portato a sbagliare cose semplici, errori frutto di timore e scarsa lucidità. Durante la settimana è giusto vivere con la paura di retrocedere, e questo ci deve essere da stimolo, senza portarla poi in campo. Bisogna entrare convinti che ce la faremo, e giocare da uomini”.

AMBIENTE COMPATTO
“L’ambiente ci sta supportando, ogni componente ci soffia alle spalle, c’è un popolo compatto che spinge questa squadra, a maggior ragione bisogna entrare in campo da professionisti, senza paura, con gli attributi per arrivare a gioire come fatto lo scorso giugno. Abbiamo una rosa in grado di giocarsi le sue carte. Nel calciomercato estivo l’obiettivo indicato dallo staff tecnico era di arrivare a due difensori di esperienza internazionale e l’abbiamo fatto, purtroppo non stanno facendo bene, come gran parte di questa rosa che sta deludendo. Così come abbiamo ingaggiato due attaccanti che conoscevano già la categoria e altrettanti elementi di esperienza che il Mister aveva già allenato. Noi come Club e io personalmente non abbiamo rimpianti. Siamo riusciti a patrimonializzare il Club investendo su alcuni giovani di prospettiva, aspetto fondamentale per garantire un futuro alla Società al di là della categoria. A gennaio c’era l’idea di prendere un altro centrale di esperienza e abbiamo puntato su colui che ritenevamo il più adatto, peraltro già seguito in estate”.

FUTURO A LUNGO TERMINE
“Se la volontà è quella di avere a Cagliari una proprietà straniera multimilionaria come quasi metà della Serie A, spendendo decine di milioni di euro a ogni sessione di calciomercato, questo non sono io. Se un domani dovesse arrivare qualcuno serio in grado di portare e creare qualcosa di sostenibile per il Cagliari nel corso degli anni sarò a disposizione per parlarne. Oggi però nessuno si è presentato, andrò avanti con ciò che posso permettermi di fare e ritengo sostenibile, per dare un futuro pluriennale al Cagliari”.

UNITÀ E CORAGGIO
“Vedo grande coesione, l’ho detto anche quando ho salutato Gigi Riva, ricordando come lui avesse portato grande unione attorno al mondo rossoblù. Vedo grande unità di intenti e voglia di lottare tutti insieme, abbiamo un gruppo di altissimi valori morali, l’unico modo per salvarci è stargli vicino. Oggi il problema è mentale, forse pensavamo di essere più forti e di poterci salvare per qualcosa di acquisito in partenza, pensando alle emozioni del passato e alla caratura del nostro allenatore. Invece bisogna mettere in campo coraggio e non paura”.

VIVERE PER L’OBIETTIVO
“Questa Società non merita di retrocedere, non lo merita nessuno, dal presidente in giù, e allora bisogna vivere ogni minuto, ogni giorno, ogni partita per la salvezza. I professionisti devono vivere per raggiungere l’obiettivo, da qui in avanti va cambiato l’atteggiamento perché forse prima di oggi si è pensato che le cose fossero più facili. Per me questo periodo senza parlare è stato caratterizzato da fortissime emozioni, con il trionfo più bello e rocambolesco a Bari e tutte le tappe precedenti. Non amo tenere un profilo troppo alto, non piace a me né alla mia famiglia, da sempre e al di là del calcio. È vero che il mio ruolo pubblico lo richiede, in determinati casi, non mi piace espormi eccessivamente, ecco perché dopo quella serata tremenda di Venezia a maggio 2022 ho fatto scelte diverse osservando più lateralmente e lasciando ai dirigenti e alle diverse aree del Cagliari Calcio la gestione mediatica”.

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